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18 Ottobre 2024 - 16:28
NAPOLI. Una città blindata per il G7. Sono scattate venerdì mattina a Napoli le misure di sicurezza per il vertice che si terrà a Palazzo Reale. Saranno circa 3mila gli uomini delle forze dell’ordine impegnati nei servizi di vigilanza e controllo: il tutto formalizzato nel piano di sicurezza, elaborato dalla Prefettura con la partecipazione del questore Maurizio Agricola; dei comandanti provinciali dei carabinieri, Enrico Scandone, e della Guardia di Finanza; e del comandante della polizia locale di Napoli, Ciro Esposito. Prevista la massima vigilanza nella “zona rossa”, che comprende le are in cui saranno presenti le delegazioni, con agenti antisommossa in arrivo a Napoli da altre città d’Italia, sorvolo di tutta l’area con i droni, controllo capillare intorno alla zona di Palazzo Reale. Nel tardo pomeriggio di ieri sono arrivate le delegazioni ministeriali, poi la una cena al Palazzo della Marina. Oggi l’inizio dei lavori a Palazzo Reale, poi le delegazioni si sposteranno a Palazzo Salerno, sede del Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano. A prendere parte ai lavori anche il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, e l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell.

E oggi alle 15 da piazza Garibaldi partirà anche la manifestazione “No G7 della Difesa a Napoli”, organizzata da Mezzocannone Occupato, Mediterranea Napoli, Potere al Popolo Napoli, Rete Sociale No Box - Diritto alla Città e Ex Opg Occupato-Je So Pazz e che vedrà la presenza di studenti e collettivi. L’arrivo del corteo è atteso a Piazza Bovio - conosciuta anche come Piazza Borsa - per volere della Questura, anziché piazza del Plebiscito, come nelle intenzioni dei manifestanti. Intanto, ieri mattina gli iscritti al sindacato Si Cobas hanno bloccato i varchi dei due porti di Napoli e Salerno: «Napoli si appresta ad accogliere il G7 dei Ministri della Guerra. Pochi giorni fa l’ennesima morte sul lavoro, un altro evento che testimonia come alla guerra che il governo italiano esporta in tutto il mondo, si accompagna la guerra quotidiana che colpisce la classe lavoratrice» recitava una nota.
«Questo G7 l’ho fortemente voluto e ne ho parlato con la premier Giorgia Meloni, anche perché ritenevo surreale che le sette più grandi economie del mondo si trovassero per parlare di tutti i temi, dal turismo alla cultura, compresa l’energia e altri temi importanti, e non di difesa in un momento storico come quello che stiamo vivendo». A dirlo è il ministro della Difesa, Guido Crosetto (nella foto). «Abbiamo voluto questa cosa, che è stata immediatamente accettata da tutti gli altri partner. Il Canada, che sarà la nazione gestirà il G7 il prossimo anno, ha detto che vorrà proseguire. Come Italia abbiamo cominciato una cosa che potrà essere moto utile» aggiunge.
«Tratteremo di temi come l’Ucraina, il Medio Oriente o dell’Indopacifico, partendo anche dalle guerre che non si vedono, come quelle ibride, di cui pochi si rendono conto ma si combattono tutti i giorni. E penso alla cybersicurezza» spiega Crosetto. Oggi sono in programma due sessioni di lavori, una mattutina e una pomeridiana, nel corso della quale saranno trattati i temi relativi alle due guerre, quelle in Ucraina, e in tal senso a Napoli potrebbe esserci anche il ministro della Difesa di Kiev, Rustem Umerov, in Medio Oriente: in quest’ultimo caso si analizzerà la situazione creatasi dopo l’uccisione del leader di Hamas, Yahya Sinwar, e la questione relativa alla missione Unifil in Libano. Sul tavolo anche il tema degli equilibri nel continente africano e nell’Indopacifico e le politiche di sviluppo industriale. Domani la giornata finale del G7 con il vertice a tre tra i ministri di Italia, Regno Unito e Giappone nel corso del quale si parlerà del Global combat air programme relativo alla costruzione di un caccia di sesta generazione.
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