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14 Gennaio 2025 - 13:56
NAPOLI. Due condanne, una per omicidio e l'altra per molestie sessuali ai danni di una bambina. Sono tante le ombre sul passato di Gianni Cenni, 51enne di Napoli arruolato nell'esercito russo e catturato in Ucraina, che oggi in un video diffuso da profili social vicini alle forze armate ucraine dice di essere stato mobilitato "illegalmente in Russia" e di voler tornare in Italia. Nel suo Paese però ha una condanna ancora da scontare, quella a 7 anni e 2 mesi di reclusione per molestie ai danni di una bambina di appena 7 anni.
La prima condanna è stata invece scontata. Cenni è stato giudicato colpevole dell'omicidio di Francesco Scicchitano, ucciso a Milano il 12 febbraio 1999. Cenni, all'epoca 25enne, lavorava per un istituto di vigilanza e la vittima, uccisa con due colpi di pistola, era un suo collega. Dopo circa dieci anni gli è stato concesso il regime di semilibertà ed è tornato a Napoli, nel quartiere Chiaiano di cui è originario.
È qui, tra il 2010 e il 2012, che sarebbero avvenute le molestie sessuali ai danni di una bambina di 7 anni, nipote della sua compagna dell'epoca. Per questa vicenda Cenni è stato condannato, con sentenza passata in giudicato, alla pena di 7 anni e 2 mesi di reclusione, non eseguita perché nel frattempo ha lasciato l'Italia.
L'avvocato Domenico Ferraro, che ha difeso Cenni nei due processi di primo grado e d'appello, spiega a LaPresse di aver "sempre creduto nella sua innocenza. Il processo conteneva una serie di lacune e ombre che non mi hanno mai fatto cambiare idea, ho sempre sostenuto che Cenni fosse innocente e anche oggi, nonostante la sentenza sia divenuta definitiva, resto sempre convinto della mia idea. Sono del parere che abbia contato moltissimo il pregiudizio derivante dal suo primo processo". Cenni nel frattempo si è recato in Russia, dove ha lavorato come pizzaiolo in un ristorante nella città di Samara. Poi l'arruolamento nell'esercito e la sua cattura in Ucraina, due circostanze ancora poco chiare.
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