Tutte le novità
il conflitto
10 Marzo 2025 - 17:31
ROMA. “Mentre in Italia e in Europa i media si concentrano su dettagli di poco conto, la realtà dei negoziati di pace si svolge altrove, in un contesto completamente diverso”. Lo afferma George Guido Lombardi, consigliere e amico di Donald Trump, commentando la recente riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Siria. “È importante comprendere come le vere trattative per la pace in Ucraina e gli equilibri geopolitici globali non si stiano svolgendo attraverso dichiarazioni ufficiali o incontri di facciata, ma tramite accordi diretti tra le grandi potenze. Stati Uniti, Russia e Cina sono le uniche nazioni in grado di decidere la direzione degli eventi, mentre Francia e Inghilterra, pur facendo parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, hanno un ruolo marginale”, sottolinea Lombardi.
La dichiarazione d’emergenza sulla Siria, secondo Lombardi, si inserisce in un quadro più ampio che riguarda gli assetti internazionali, toccando anche la situazione in Ucraina. “Se l’emergenza fosse solo legata alla violenza contro i civili, la questione sarebbe stata affrontata nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, non nel Consiglio di Sicurezza, dove siedono solo cinque nazioni con diritto di veto: Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Inghilterra. Il fatto che venga trattata in questa sede dimostra che dietro c’è una dinamica geopolitica più ampia”.
Un elemento chiave, secondo Lombardi, è il ruolo dell’Arabia Saudita come mediatore tra più fronti. “L’Arabia Saudita non è solo un interlocutore tra Russia e Ucraina, ma anche tra gli Stati Uniti e i loro alleati in Medio Oriente, come Israele e Iran. Non è un caso che gli americani abbiano avuto un incontro con i sauditi proprio mentre Mosca faceva altrettanto: si sta cercando un assetto più ampio che possa garantire stabilità nella regione”, spiega. Per Lombardi, la vera diplomazia non passa attraverso gli annunci pubblici.
“La pace in Ucraina non si costruisce con le dichiarazioni dei leader occidentali o con le visite di Zelensky alla Casa Bianca. La risoluzione del conflitto passa attraverso negoziati diretti tra Washington, Mosca e Pechino. È un equilibrio tra superpotenze, e il resto sono solo dettagli di contorno” Lombardi conclude ribadendo che il vero focus deve essere sulla realtà delle trattative e non sulle narrazioni mediatiche. “Questa riunione d’emergenza al Consiglio di Sicurezza e gli incontri paralleli in Arabia Saudita sono segnali chiari di come si stiano muovendo i veri attori del gioco. Bisogna guardare a questi sviluppi e non lasciarsi distrarre dal solito ‘bla bla bla’ mediatico”, conclude.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo