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Barachini: deepfake pericoloso, sarà reato

«Il settore ha bisogno di qualche aiuto»

Barachini: deepfake pericoloso, sarà reato

NAPOLI. Alberto Barachini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, è intervenuto a Napoli al Feuromed, Festival euromediterraneo dell'economia. «Oggi l’informazione è molto costosa mentre produrre una fake news o un deepfake è purtroppo molto economico, e distribuirlo lo è altrettanto. Con il disegno di legge che in questo momento è in discussione al Senato abbiamo impostato una nuova fattispecie di reato proprio sul deepfake, un reato estremamente pericoloso rischioso. Non è un gioco, non è un’alterazione umoristica della realtà ma purtroppo uno strumento con il quale possono essere commessi reati ancora difficili da prevedere oggi" ha precisato Barachini.

"La difficoltà del disegno di legge italiano - ha spiegato Barachini - è stata una visione sull'intelligenza artificiale che comprende tutti gli ambiti, dalla sanità alla giustizia a pubblica amministrazione. Nel nostro settore abbiamo messo a punto una norma sul diritto d'autore e sulla riconoscibilità di cosa è stato prodotto e modificato dall'intelligenza artificiale, poi c'è una nuova fattispecie di reato di deepfake, che ha una fortissima componente criminale che secondo me è ancora sottaciuta, in maniera sbagliata. Si pensa al deepfake come un fattore quasi ludico, ma la sua componente di reato potenziale è sconvolgente".

Barachini si è poi soffermato sulla persistente crisi dell'editoria nel nostro Paese: "Se fossi un medico direi che il sistema editoriale italiano ha sicuramente bisogno di qualche aiuto, magari di qualche integratore in modo che possa attraversare l’inverno in maniera migliore. Ma speriamo che venga presto l’estate e che il sistema editoriale trovi nuova linfa, nuovo coraggio, nuovi linguaggi. Come rappresentante del dipartimento che segue l’editoria cerco sempre di vedere la luce in fondo al tunnel".

"Ogni anno facciamo molti interventi economici di sostegno al sistema editoriale - ha aggiunto Barachini - abbiamo fatto una riforma delle agenzie di stampa che prevede un criterio importante, cioè i contributi alle agenzie vengono assegnati in ragione del numero di giornalisti presenti in una redazione. Questo significa sostenere in maniera concreta chi fa informazione. E poi ogni anno sosteniamo tutti i quotidiani, cooperativi o di fondazioni, e stiamo cercando di sostenere anche l’innovazione e l’ingresso di nuove figure professionali. Abbiamo fatto anche misure sul prepensionamento di diverse strutture editoriali e questo potrebbe consentire un ricambio nelle realtà editoriali che porti giovani nuove competenze e nuovi linguaggi all’interno dei sistemi editoriali".

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