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04 Giugno 2025 - 14:53
NAPOLI. La Carta spirito di Napoli, cioè la dichiarazione conclusiva dei lavori della Conferenza internazionale dell'Unesco che si è svolta nella città partenopea nel novembre del 2023, "riconosce la cultura come bene pubblico essenziale come la sanità, come l'istruzione, come la difesa. La cultura è avvertita sempre più dalle opinioni pubbliche come un'esigenza primaria ed è interesse dei governi prenderne atto perché la cultura è l'antidoto all'inciviltà, al degrado, alla violenza, alla barbarie, ai muri, alle divisioni, ai conflitti". Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso della conferenza Unesco "Cultural Heritage in the 21st Century" in corso di nuovo a Napoli.
"La cultura è il secondo nome della pace e della vita partecipata e condivisa tra tutti i popoli, è uno strumento di inclusione sociale ed economica, come nel caso di Caivano, una comunità a poca distanza da qui, flagellata dalla criminalità, dal degrado e dall'abbandono in cui il governo italiano ha riportato la legalità, la sicurezza, lo sviluppo grazie anche e soprattutto a straordinari investimenti nei servizi culturali del territorio in una forma di rigenerazione integrata in cui legalità e cultura procedono mano nella mano" ha aggiunto il ministro.
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