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il duplice omicidio
16 Giugno 2025 - 20:27
ROMA. L'orrore di Villa Pamphili si arricchisce di un altro, inquietante colpo di scena. La Procura di Roma ha ricevuto una comunicazione dall’FBI, nell’ambito di una rogatoria internazionale, che attribuisce un'altra identità all'uomo fermato in Grecia per l’omicidio della bambina (e probabilmente anche della madre). Secondo le autorità statunitensi, infatti, il presunto killer non si chiamerebbe Rexal Ford, ma Francis Kaufmann e avrebbe 46 anni.
Kaufmann, cittadino americano, è stato arrestato sull’isola di Skiathos con un passaporto autentico, ma con un nome fittizio, ottenuto negli Stati Uniti, attraverso autocertificazione (sempre mendace).La polizia greca, lo ha fermato in base a un mandato di arresto europeo emesso dalla Corte d'appello di Roma. Attualmente si trova nel carcere di Volos ed è accusato di omicidio volontario aggravato dall’età della vittima e occultamento di cadavere.
I corpi senza vita della bambina e della donna sono stati ritrovati a Villa Pamphili, distanti tra loro, ma pochi metri da un cesto per rifiuti dove era stata rinvenuta una tutina rosa, compatibile con quella che la piccola indossava due giorni prima, quando era stata vista per l’ultima volta in compagnia dell’uomo. Non è ancora chiaro il legame tra la donna e Kaufmann.
Gli inquirenti stanno tentando di accertare l'identità della vittima adulta, conosciuta finora solo come Stella. Gli investigatori lavorano anche per chiarire il possibile legame tra l’uomo e la bambina, un punto su cui solo l’esame del DNA potrà fornire certezze.
Intanto si attendono sviluppi sull’estradizione di Kaufmann. L'uomo infatti si è opposto al trasferimento in Italia. Se dovesse dare il consenso, il suo rientro potrebbe avvenire entro una ventina di giorni, altrimenti, nel caso in cui chiedesse l’estradizione verso gli Stati Uniti, la procedura potrebbe allungarsi fino a due mesi, ma la decisione finale spetterà alla Corte d’appello di Larissa. Le indagini si sono estese anche al passato dell’uomo, che sembra aver condotto una vita sotto falso nome, dove però avrebbe ostentato ricchezze e denaro, tanto da essere considerato da alcuni conoscenti una sorta di filantropo e benefattore.
Si ipotizza che avesse operato nel mondo del cinema da free lance, con il nome falso di Rexal Ford, godendo di contatti e risorse economiche non indifferenti. I tre, Kaufmann, la donna e la bambina, sarebbero stati accolti poco prima del delitto negli uffici di una nota casa di produzione cinematografica ai Parioli, a Roma dove lui si era proposto come regista per girare un film a Firenze che aveva come budget la somma di 3 milioni di euro.Mentre si ricostruiscono i movimenti bancari del fermato, si stanno tracciando gli spostamenti della coppia, che avrebbe viaggiato tra Malta, la Russia e l’Italia, dove sarebbero arrivati ad aprile. Tuttavia, non ci sarebbero tracce ufficiali del loro ingresso, né risulterebbero registrazioni nei portali per gli alloggiati in strutture ricettive.
È probabile che abbiano soggiornato in un affittacamere a Monteverde o nel Centro Storico di Roma, in modo irregolare. Il caso è approdato anche in Parlamento, dove il deputato Filiberto Zaratti (Avs) ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti su presunte omissioni da parte della polizia. Zaratti ha ricordato un episodio del 20 maggio a Campo de’ Fiori, nel centro storico di Roma, dove la polizia era intervenuta per una lite tra la coppia, dove solo l'uomo era stato identificato compiutamente con i controlli alla banca dati.
Restano infine da chiarire anche gli aspetti legali del rapporto tra Kaufmann e la donna. Gli inquirenti stanno cercando riscontri su un possibile matrimonio celebrato a Malta, ma finora gli accertamenti sono ostacolati dalle leggi sulla privacy più stringenti vigenti all’estero, specialmente negli Usa.
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