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L'iniziativa

Mattarella a Suor Monia Alfieri: «Conosco le sue battaglie, incontriamoci»

Il Presidente della Repubblica al Premio Bellisario

Mattarella a Suor Monia Alfieri: «Conosco le sue battaglie, incontriamoci»

Suor Anna Monia Alfieri

ROMA. È un gesto che vale più di un premio. Un’apertura che segna un passaggio istituzionale e umano di grande rilievo. Al termine della cerimonia di consegna della Mela d’Oro del Premio Marisa Bellisario, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accolto la richiesta di Suor Anna Monia Alfieri di essere ricevuta per discutere del tema del pluralismo scolastico e della libertà di scelta educativa. “Conosco le sue battaglie. Fa piacere anche a me incontrarla, venga quando desidera”, le ha detto il Capo dello Stato, con parole semplici ma dense di significato, pronunciate dopo aver ascoltato la sua storia, la sua militanza civile e il suo appello. Una scena breve, ma intensa. Da una parte, una religiosa che da anni combatte perché tutti i bambini, da Nord a Sud, abbiano le stesse possibilità di accesso all’istruzione, al di là della condizione sociale o della scuola di appartenenza. Dall’altra, il garante della Costituzione, che riconosce in quel percorso un valore autentico, degno di ascolto e confronto.

“Le chiedo – aveva detto Suor Monia – di aiutarmi a salvare il poco pluralismo educativo che ancora resta. È tempo di dare finalmente un segnale di libertà reale nella scelta scolastica delle famiglie”. Mattarella ha risposto con un sorriso, stringendole la mano: “Incontriamoci”. Nessun rinvio, nessuna diplomazia. Una disponibilità immediata che dà peso concreto alle parole.
Suor Monia Alfieri è tra le voci più autorevoli e coraggiose del dibattito sul sistema scolastico italiano. Religiosa delle Marcelline, Cavaliere al Merito della Repubblica, è da sempre in prima linea per una scuola equa, inclusiva, realmente accessibile. “La Mela d’Oro non è un traguardo, ma un’occasione per accendere una luce sulle disuguaglianze”, ha detto. “Dove non c’è pluralismo educativo, resta un vuoto che pesa sui più fragili”.

Nel suo intervento, ha denunciato con fermezza le storture strutturali che penalizzano il Sud, dove “il pluralismo educativo è stato di fatto cancellato” e gli studenti “restano indietro”. E ha rilanciato una proposta chiara: riconoscere il diritto delle famiglie a scegliere tra scuole diverse, pubbliche e paritarie, attraverso strumenti concreti come il buono scuola. “È il momento di usarlo. È il momento di scegliere il futuro”, ha aggiunto.

Il riconoscimento della Fondazione Bellisario, tra i più prestigiosi nel panorama femminile italiano, ha premiato Suor Monia che ha rivolto un appello anche al presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Le chiedo di prendere a cuore la questione del pluralismo educativo, di tutelare il diritto delle famiglie a scegliere liberamente il percorso formativo dei propri figli. Il buono scuola è uno strumento concreto, già esistente: serve solo la volontà politica di renderlo operante. È il tempo delle scelte, non delle attese”.

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