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l'inchiesta
02 Luglio 2025 - 09:26
NAPOLI. Maxi-truffa sull’asse Campania-Toscana, scatta la retata. Smantellata un’organizzazione criminale grazie a un’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura fiorentina, che ha portato all’esecuzione di 15 misure cautelari: tre in carcere e 12 ai domiciliari, tra Toscana, Lazio, EmiliaRomagna, Lombardia, Veneto e Campania. I reati contestati, a vario titolo, includono associazione per delinquere, a tutti e 15 gli indagati, emissioni di fatture per operazioni inesistenti e indebite compensazioni fiscali, con un danno stimato per l’Erario di oltre 11 milioni di euro.
Eseguite perquisizioni locali e personali, allo scopo di ricercare cose pertinenti ai reati, in particolare materiale documentale e denaro. L’indagine svolta dal 2020 a oggi dal Gico della guardia di finanza di Firenze con il supporto dello Scico, ha portato a ipotizzare l’esistenza di una consorteria criminale, composta anche da soggetti qualificati nel campo contabile, dedita alla sistematica acquisizione di società la cui finalità era quella di porre in essere indebite compensazioni di debiti tributari tramite l’utilizzo di crediti fiscali fittizi connessi ad inesistenti attività di Ricerca e sviluppo, formalmente rese da imprese cartiere prive di una reale struttura aziendale idonea a fornire tali servizi e a operare.
La meticolosa organizzazione della frode avrebbe richiesto non solo la partecipazione di figure imprenditoriali, ma anche di professionisti, esperti contabili e di un ingegnere, in grado di rendere l’operatività delle società coinvolte verosimile e la documentazione fraudolenta formalmente ineccepibile. Il capo e promotore della organizzazione è risultato disposto a minacciare imprenditori di assoldare killer per ucciderli qualora non avessero inteso acconsentire al coinvolgimento delle loro imprese nel sistema di frode.
Questo l’elenco dei diciotto indagati: Giuseppe Attianese, 51enne di Sant’Egidio del Monte Albino, Elio Battistoni, 63enne di Scandicci, Angelica Brunelli, 48enne di Prato, Pasquale Cassese, 40enne di San Giorgio a Cremano, Leonardo Cecconi, 59enne di Prato, Filippo Gerardo Cozzolino, 43enne di Torre del Greco, Catello Fabio Di Martino, 53enne di Castellammare di Stabia, Antonio Galietta, 55enne di Avellino, Domenico Gorgoglione, 62enne di Albano di Lucania difeso dall’avvocato Luigi Poziello, Ugo Guida, 54enne di Nocera Inferiore, Federica Natola, 35enne di Firenze, Gianfranco Pala, 62enne di Vicenza, Antonio Pezone, 62enne di Vinci, Rocco Rainone, 55enne di Firenze, Ciro Solaro, 30enne di Nocera Inferiore, Vincenzo Solaro, 59enne di Nocera Inferiore, Pierluigi Trastulli, 61enne di Subiaco, Valentino Schettino, 38enne di San Giovanni in Persiceto. Il capo della holding, stando alla ricostruzione dei pm, sarebbe stato il campano Vincenzo Solaro, proprietario e amministratorie di molteplici società, oltre che ideatore del sistema con cui creava crediti di imposta inesistenti in favore delle aziende in questione.
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