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Botulino, il veleno più potente per l'uomo

Vittime in Calabria e Sardegna, diversi intossicati, sequestri in tutta Italia

Botulino, il veleno più potente per l'uomo

È una delle tossine più letali al mondo. Il veleno naturale più potente per l’uomo anche se assunto in "piccolissime quantità". I primi sintomi possono comparire fra le 6 ore e i 15 giorni. Sono "annebbiamento e sdoppiamento della vista" e "difficoltà" nel "mantenere aperte le palpebre", nell'articolare la "parola" nel deglutire, secchezza della bocca e delle fauci. Fino agli esiti mortali. Così l'Istituto Superiore di Sanità descrive il "botulismo alimentare", la patologia neuro-paralitica causata dalle tossine dei clostridi, microrgnaismi prodotti sotto forma di spore in vari ambienti come il suolo, il pulviscolo atomosferico, gli alimenti, su cui ora indaga la Procura di Paola in Calabria dopo i gravi episodi di intossicazione che hanno colpito la cittadina di Diamante, sulla costa tirrenica cosentina, dove un uomo di 52 anni, originario di Cercola, Luigi Di Sarno, è deceduto dopo aver consumato un panino con salsiccia e broccoli acquistato da un venditore ambulante locale. Un'altra vtima in Sardegna, una donna di 38 anni. Altre sette persone, tra cui due adolescenti di 17 anni e una donna di 42 anni, sono state ricoverate all'ospedale Annunziata di Cosenza con sintomi compatibili.

La malattia originariamente prende il nome dal termine latino botulus (salsiccia) perché la sua descrizione fu associata inizialmente al consumo di salsicce preparate in casa. Tuttavia, almeno in Italia, la maggior parte dei casi di botulismo è correlata al consumo di prodotti di origine vegetale. La vittima in Calabria è morta mentre cercava di rientrare a Napoli dopo un primo controllo in ospedale che non avrebbe fornito indicazioni chiare: la malattia, se diagnosticata in tempo, si risolve in tempi che possono variare da qualche settimana ad alcuni mesi con terapie di supporto alla ventilazione e la decontaminazione intestinale con carbone attivo, ma la diagnosi è "essenzialmente clinica" e "si basa sull'attenta osservazione dei segni clinici", dei "sintomi riferiti dal paziente" e della "sua storia alimentare", scrive l'Iss.

"Soprattutto all’esordio, la malattia può essere confusa con altre patologie a carico del sistema nervoso".La condizione essenziale per lo sviluppo delle tossine negli alimenti è "l'assenza di ossigeno". "Gli alimenti freschi (insalata, pane, pasta) non sono a rischio botulismo" mentre sono a rischio, invece, le conserve e le semi-conserve non acide o che non hanno subito trattamenti di acidificazione/fermentazione. "Le conserve di produzione industriale generalmente non sono pericolose perché le tecnologie di produzione sono ben standardizzate e consentono il controllo dello sviluppo e della tossinogenesi dei clostridi produttori di tossine botuliniche.

Le conserve effettuate in ambito domestico sono più pericolose perché spesso vengono effettuate seguendo ricette tramandate nel tempo e rivisitate per ridurre il quantitativo di agenti protettivi (in primis aceto e sale), senza alcun fondamento scientifico". Per la preparazione e la conservazione dei cibi preparati in casi sono state elaborate delle linee guida, consultabili online, dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’ISS in collaborazione con il Ministero della Salute, l'Università degli Studi di Teramo e il Centro Antiveleni di Pavia.

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