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l'intervista
13 Settembre 2025 - 09:05
il Cardinale Angelo Bagnasco
CAVA DE’ TIRRENI. «C’è bisogno di una Chiesa sempre più unita, e il nuovo Papa, fin da quando si è affacciato alla loggia di San Pietro ha richiamato questa necessità, con grande fermezza e tenerezza», dice il Cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova e per due mandati presidente della Cei. Parlando con il “Roma” a Cava de’ Tirreni, dove è intervenuto alle celebrazioni per la Vergine dell’Olmo, Bagnasco segnala motivi di speranza: «Vedo molti germogli di fede che crescono in quello che appare il deserto spirituale dell’Europa. Nelle famiglie e nei giovani con i quali parlo spesso. Hanno bisogno di coltivare l’anima».
La pratica religiosa diminuisce, ma le devozioni popolari resistono…
«Pensavo che la devozione popolare fosse radicata soprattutto al Sud, ma ho dovuto ricredermi: anche Nord, soprattutto nelle vallate, trovo una grande partecipazione e tradizioni molto belle, che si mantengono nei secoli. E c’è una partecipazione dei giovani alle processioni, al servizio liturgico, ai festeggiamenti. Non è solo folklore, ma esprime un’ anima religiosa ed è legata alla Madonna e ai Santi».
L’urgenza, per il nuovo Papa, è quella di riunire e pacificare una Chiesa divisa?
«Già dalla loggia di San Pietro il Papa ha richiamato con fermezza, ma anche dolcezza, la necessità di un Chiesa sempre più unita. Certo, in tutti i tempi ci sono state delle opinioni diverse in campo pastorale, non sulle verità di fede. Ma bisogna essere attenti anche in questo campo».
Tra le iniziative per riunire e pacificare include anche un allentamento delle restrizioni imposte alla Messa in latino?
«Sono stato per diversi anni al Dicastero della Chiese orientali, e ho verificato che nella Chiesa cattolica ci sono più di 30 riti liturgici. Non ho mai visto e non vedo ora come la forma straordinaria del rito romano, che è unico, come ha chiarito Papa Benedetto XVI, possa, come accade per il rito Ambrosiano, creare problemi. Non vedo né rischi né pericoli se le cose si fanno serenamente e con benevolenza da parte di tutti».
Lei ha richiamato in passato la dottrina in materia di omosessualità. Che cosa dice del Giubileo per i gruppi Lgbtq che si è appena svolto?
«La dottrina della Chiesa e il magistero sono molto chiari, su questo come su altri temi morali e si radica nella Bibbia. Ciascuno può attraversare la porta santa del Giubileo, che è aperto a ogni persona, che puo’ guardare la propria vita alla luce del Vangelo. Non i gruppi, le categorie, gli status, le singole persone. Nessuno partecipa come gruppo, che non sostituisce, come le categorie e i partiti, la persona».
Infine, sulle preoccupazioni che ormai attraversano da mesi i popoli europei per una escalation dei conflitti in atto tra Russia e Ucraina e tra Israele e Gaza, ecco come (nel video) il Cardinale Bagnasco ha risposto: «Il peggio è già in atto. Ma, anche se c'è qualcuno che vuole una guerra più vasta, ci perderebbe. E spero che questo possa agire da deterrente».
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