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l'analisi
08 Ottobre 2025 - 09:27
La guerra in Ucraina purtroppo continua. Trump che la voleva finire in un giorno sembra aver ceduto agli interessi economici Usa del complesso militare-industriale e soprattutto alle pressioni dei leader europei i quali dichiarano di non poter accettare una sconfitta dell’Ucraina, vogliono comprare le armi Usa per darle gratis a Zelensky e parlano addirittura di mandare loro truppe. Lo stesso Putin non sembra aiutare il presidente americano: era pronto subito dopo l’invasione a ritirarsi da tutti i territori occupati tranne la Crimea in cambio della sola neutralità ucraina, ma ora, dopo che furono proprio gli Usa di Biden e i britannici a far fallire quell’accordo già quasi completamente accettato da Zelensky, dichiara che non si ritirerà da nessuno dei territori occupati.
Questi, d’altra parte, erano storicamente ed etnicamente russi e regalati insieme a molti altri alla Repubblica Sovietica Ucraina da Lenin, Stalin e Kruscev. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, Ursula von der Leyen sembrano voler impedire qualsiasi accordo, purtroppo con l’appoggio della maggior parte dei media, e dall’inizio della guerra hanno fatto da megafono alla più assurda propaganda ucraina e alimentato un’accesa russofobia; non hanno minimamente cercato di essere obbiettivi e di rimanere fedeli alla storia, agli interessi dei loro Paesi e per alcuni di essi anche alla loro Costituzione.
Infatti, durante la Guerra Fredda i Paesi europei occidentali, pur nella fedeltà all’Alleanza Atlantica, avevano sempre cercato di mediare, di risolvere i conflitti e di favorire la distensione. Ora non è possibile enumerare tutte le fole che sono state propagate, da quelle meno gravi come le storie all’inizio del conflitto della guarnigione ucraina dell’isola dei Serpanti che si era fatta tutta uccidere pur di non arrendersi ed invece era stata fatta prigioniera e poi scambiata, o il top gun ucraino terrore dell’aviazione russa che esisteva solo nei videogiochi, i russi che combattevano con le pale e che erano costretti a rubare i microchip degli elettrodomestici ucraini, le assurdità che si erano autobombardati il gasdotto Nordstream o la centrale nucleare di Zaporizhzhya, le accuse poi ritirate dagli stessi ucraini che i russi violentavano i bambini o la strage di Bucha basata solo su dichiarazioni e testimonianze degli ucraini, ma senza nessuna vera prova.
Quando i nazisti, i più grandi perpetuatori ed esperti di massacri, accusarono i sovietici del massacro di Katyn non invitarono per primi i giornalisti, ma una Commissione di medici legali della Croce Rossa. Poterono intervenire solo medici di Paesi alleati o satelliti della Germania, a parte uno svizzero, ma si trattava dei principali medici legali europei tra cui il professor Palmieri, direttore dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Napoli e poi brevemente sindaco dc del capoluogo campano. Interessante che Roosevelt e Churchill, nonostante le prove inoppugnabili, dettero ragione a Stalin, che invece accusava i nazisti, quando questo terribile eccidio di polacchi portò alla rottura delle relazioni tra l’Urss e il governo polacco in esilio a Londra. Infatti nella politica internazionale e ancor di più in guerra, non conta la verità se ritenuta in contrasto con i propri interessi: l’Unione Sovietica, con perdite e sacrifici spaventosi, impegnava e distruggeva l’80% delle forze di terra tedesche e gli Occidentali non volevano assolutamente infastidirla.
Ora c’è un crescendo di accuse del tutto insensate dei leaders europei rivolte alla Russia di voler attaccare l’Occidente e di testarne le difese con droni che arriverebbero addirittura fino in Danimarca e in Germania, un sabotaggio totalmente inventato al Gps dell’aereo di Ursula von der Leyen etc. In realtà la Russia è storicamente nemica dei polacchi e dei turchi, ma non ha mai attaccato un Paese dell’Europa occidentale che anzi (in particolare la Gran Bretagna) ha salvato tre volte. Al contrario è stata invasa più volte dagli Occidentali. Merz, come Macron e Starmer molto impopolare in patria, vuole superare la grave crisi economica con il riarmo giustificandolo con l’asserita minaccia russa; è esattamente quello che fece Hitler. Lo storico non può non preoccuparsi: anche Hitler per convincere il popolo tedesco contrario alla guerra contro la Polonia cominciò a denunciare un crescendo di provocazioni e violazioni polacche fino ad inscenare una finta invasione dell’esercito polacco alla cittadina di frontiera tedesca di Gleiwitz mostrando anche presunti soldati polacchi in uniforme uccisi dalla difesa tedesca che erano in realtà detenuti di un campo di concentramento eliminati per l’occasione.
Zelensky sa che solo l’intervento diretto della Nato qpuò salvarlo e ha già provato ad accusare i russi di attacchi ai Paesi Nato con missili o droni che in realtà erano ucraini. D’altra parte il regime di Kiev non è nazista, ma ha vietato l’opposizione, i media non allineati, la chiesa ortodossa russa, e negli atti ufficiali e nelle scuole la stessa lingua russa pur parlata dalla maggioranza degli ucraini, ha arrestato e perseguitato molti avversari politici. Inoltre, è erede dei nazionalisti ucraini della II Guerra mondiale i cui capi come Stepan Bandera e Roman Shukhevych vengono ora onorati. Costoro si macchiarono dei crimini più efferati contro ebrei e polacchi tanto che in Polonia l’11 luglio è la giornata del ricordo del genocidio dei polacchi commesso dai nazionalisti ucraini.
È famigerato e documentato da un processo in Germania l’episodio del massacro di Bila Cerkwa il 21 agosto 1941. In quell’occasione i tedeschi, perfino SS, si rifiutarono di fucilare anche 26 bambini ebrei ucraini tra i due e gli otto anni di età e il crimine fu compiuto dai nazionalisti ucraini loro collaboratori. È per gli eredi di questi criminali che impopolari leaders europei sacrificano il benessere dei loro popoli e sono pronti a rischiare la terza guerra mondiale nucleare che significherebbe la fine dell’umanità.
* professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali
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