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il conflitto
22 Ottobre 2025 - 09:20
Esplosioni nella notte a Kiev e in altre città dell'Ucraina. Gli abitanti della capitale hanno riferito di aver udito esplosioni poco dopo l'una e poi un'altra serie di esplosioni, riferisce The Kyiv Independent, precisando che l'Aeronautica militare aveva avvisato la popolazione di attacchi con missili balistici. Esplosioni sono state segnalate anche a Dnipro, Zaporizhzhia e Izmail.
Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, dopo aver segnalato che la difesa aerea era in azione, ha riferito di almeno un incendio, della presenza di diversi veicoli in fiamme e di danni in vari palazzi. Secondo il capo dell'amministrazione militare, incendio Tymur Tkachenko, un incendio è divampato in un grattacielo nel distretto di Dniprovskyi a causa di un attacco con un drone. I soccorritori sono intervenuti anche nel distretto di Darnytskyi, dove sarebbe in fiamme un edificio non residenziale. Da Zaporizhzhia il governatore Ivan Fedorov ha segnalato che un palazzo è stato danneggiato nella notte e un bilancio che parla di almeno 15 civili feriti. Notizie di attacchi e blackout arrivano anche da Izmail, nella regione di Odessa.
"Un'altra notte che dimostra che la Russia non sente abbastanza pressione per interrompere la guerra". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post su Instagram in cui mostra con un video le immagini dei raid. "Le nostre forze di difesa aerea, i gruppi di fuoco mobili e le squadre di intercettazione dei droni hanno lavorato tutta la notte e fino al mattino. Le città sono state sotto attacco, principalmente le nostre infrastrutture energetiche, ma anche molti edifici residenziali sono stati colpiti - prosegue - Ci sono stati incendi a Zaporizhzhia e attacchi su abitazioni a Kiev. Le regioni di Kiev, Odessa, Chernihiv, Dnipro, Kirovohrad, Poltava, Vinnytsia, Zaporizhzhia, Cherkasy e Sumy sono state attaccate. Al momento, si contano 17 feriti. Purtroppo, 6 persone sono state uccise, tra cui 2 bambini. Le mie condoglianze alle loro famiglie e ai loro cari".
"Le parole della Russia sulla diplomazia non hanno alcun significato fintanto che la leadership russa non avverte problemi critici. E questo può essere garantito solo attraverso sanzioni, missili a lungo raggio e una diplomazia coordinata tra tutti i nostri partner. È giunto il momento che l'Unione europea adotti un pacchetto di sanzioni severe. Contiamo anche su misure sanzionatorie forti da parte degli Stati Uniti e del G7, da parte di tutti coloro che cercano la pace. È molto importante che il mondo non rimanga in silenzio ora e che ci sia una risposta unitaria agli attacchi vili della Russia".
Oggi è atteso in Svezia un incontro tra Zelensky e il premier Ulf Kristersson. Sarà l'occasione per un annuncio su "esportazioni" nel settore della difesa, hanno reso noto da Stoccolma. Zelensky e il premier Ulf Kristersson dovrebbero incontrarsi a Linköping, sede del gruppo Saab che produce i caccia Gripen, sistemi d'arma e sottomarini. "Dopo il loro incontro Kristersson e Zelensky terranno una conferenza stampa congiunta per un annuncio sul tema delle esportazioni nel settore della difesa", ha fatto sapere il governo di Stoccolma."Un'Ucraina forte e capace è una priorità cruciale per la Svezia e continueremo a garantire che l'Ucraina possa contrastare l'aggressione della Russia", ha scritto Kristersson su X.
Nel frattempo l'annunciato faccia a faccia "entro due settimane" tra Donald Trump e Vladimir Putin a Budapest non si svolgerà a breve. E anche quello tra Marco Rubio e Sergei Lavrov è stato messo in stand by. Dopo l'apparente rinnovata sintonia tra il leader americano e quello russo, ecco arrivare la nuova frenata: il vertice sulla pace in Ucraina sembra essere ormai slittato a data da destinarsi, con Mosca che nel frattempo ha ridimensionato le aspettative anche sull'incontro tra il segretario di Stato Usa e il ministro degli Esteri russo.
Se non è ancora chiaro cosa abbia provocato la retromarcia dopo l'incoraggiante telefonata tra Trump e Putin dei giorni scorsi, stando alle indiscrezioni di stampa a pesare sarebbe ancora la diversità di vedute che permane tra Cremlino e Casa Bianca su punti chiave e prospettive sul fine guerra, nonostante l'impegno del tycoon e le dichiarazioni dello 'zar'.
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