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Scuola, confronto sulla dispersione scolastica

In Sicilia Rachele Furfar presidente della Fondazione Foqus

Scuola, confronto sulla dispersione scolastica

"È la scuola che abbandona i ragazzi, non sono loro a lasciarla". Si è aperto con queste parole di Rachele Furfaro, presidente di Foqus, il convegno "Cambiare la scuola (per) cambiare la città". Educare nelle crisi" in corso al Museo Riso di Palermo, promosso da Regione Siciliana, Comune di Palermo e curato e organizzato da Foqus, Fondazione Quartieri Spagnoli Ets di Napoli che per due giorni riunisce esperti, operatori del sociale, esponenti della ricerca universitaria e istituzioni.Una dichiarazione, quella di Rachele Furfaro, che sottolinea "l'importanza di mettere in campo approcci inediti e coraggiosi per arginare la crisi del sistema educativo e le nuove questioni sociali nelle aree urbane più fragili, dove la dispersione scolastica raggiunge percentuali preoccupanti. Due temi interdipendenti che pregiudicano la coesione di ogni città, e in maniera analoga Palermo e Napoli, le due capitali del Sud, giocano in questo ambito una partita decisiva per il loro futuro". Nel corso del convegno sono intervenuti il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

"Se rispetto a dieci anni fa l’Italia ha visto un contenimento del fenomeno della dispersione e dell'abbandono scolastico, sceso in media sotto il 10%, e registrato anche al Sud (la Campania superava il 18%, Puglia e Calabria si attestavano tra 16 e 17%) e nelle isole (qui si oltrepassava ampiamente il 20%, e attualmente si registra una diminuzione vicina ai 10 punti percentuali) - si legge in una nota di Fondazione Foqus - i numeri sono ancora poco confortanti. In Sicilia la quota di giovani che ha lasciato gli studi prima del tempo, supera il 15%. A Palermo, nei quartieri poveri, arriva al 32%. La percentuale di studenti al livello 1 (il più basso) nei test Invalsi di Italiano (III media, anno scolastico 2022/2023: al primo posto nazionale la città di Prato (29,9%), al secondo la città di Palermo (24,67%) dove 1 studente su 4 ha apprendimenti totalmente inadeguati, con bassissima capacità di comprensione, scrittura, espressione. Seguono in ordine: Trapani, Napoli, Agrigento, Catania".

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