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Mamma e figlia morte, ipotesi topicida nella farina

Cinque i medici iscritti nel registro degli indagati

Mamma e figlia morte, ipotesi topicida nella farina

Tra gli alimenti sequestrati nell'abitazione della famiglia Di Vita a Pietracatella, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di una donna di 50 anni e della figlia quindicenne per una sospetta grave intossicazione, figurano anche farina e cereali. L'appartamento resta sotto sequestro su disposizione della Procura di Campobasso, che coordina le indagini affidate alla Squadra Mobile. Secondo quanto riferito da fonti investigative, nella giornata di ieri la farina e prodotti cerealicoli sono stati prelevati alla presenza degli Ispettori dell'Ufficio Igiene e Prevenzione per essere sottoposti ad analisi finalizzate a verificare l'eventuale presenza di contaminazioni, anche di natura accidentale.

Tra le ipotesi al vaglio vi è anche quella di un possibile contatto con veleno per topi, nell'ambito di una ricostruzione ancora in fase esplorativa. In particolare, gli inquirenti stanno verificando se possa avere avuto un ruolo una disinfestazione contro i roditori effettuata alcuni mesi fa in un mulino di Pietracatella che produceva farina anche per la famiglia coinvolta. Si tratta, viene precisato, di una delle diverse piste in esame, senza che al momento vi siano riscontri conclusivi.Le analisi riguarderanno complessivamente tutti gli alimenti sequestrati nella dispensa e nel frigorifero dell'abitazione, oltre agli avanzi dei pasti natalizi già prelevati nei giorni scorsi.

Il materiale sarà esaminato a breve.Sul fronte sanitario, l'ASReM ha ribadito che non esiste ancora una diagnosi certa sulle cause dei decessi. In una nota diffusa ieri sera, l'azienda sanitaria ha spiegato che l'ipotesi principale resta quella di una tossinfezione di natura ancora da identificare, non necessariamente alimentare. Non vengono infatti escluse cause chimiche o ambientali, anche legate a una possibile inalazione.Per individuare l'agente eziologico sono stati coinvolti il Centro antiveleni del Cardarelli di Napoli, l'Istituto Spallanzani di Roma e il Policlinico Gemelli, dove sono in corso anche test specialistici per escludere avvelenamenti da funghi. Le indagini proseguono su più fronti, in attesa degli esiti degli accertamenti scientifici e delle autopsie disposte dall'autorità giudiziaria che si svolgeranno domani, mercoledì 31 dicembre.

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