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06 Giugno 2019 - 19:35
Fca ha ritirato "con effetto immediato" la proposta di fusione avanzata a Renault perché "non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo". Lo ha deciso nella notte il Cda presieduto da John Elkann dopo che il Cda del gruppo francese si è chiuso senza una decisione. A renderlo noto un comunicato del gruppo italo-americano, in cui si legge che "Fca continua ad essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata e la cui struttura e condizioni erano attentamente bilanciati al fine di assicurare sostanziali benefici a tutte le parti". "Fca continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente" conclude la nota, nella quale il gruppo esprime "sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo presidente, all'amministratore delegato e agli alliance partners, Nissan e Mitsubishi, per il costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta".
RENAULT - Il gruppo Renault esprime "la sua delusione per non poter approfondire la proposta di Fca. Siamo riconoscenti per l'approccio costruttivo adottato da Nissan e vogliamo ringraziare Fca per i loro sforzi e i membri del Cda di Renault per la loro fiducia" ha fatto sapere il gruppo automobilistico francese.
"Consideriamo che questa proposta - viene sottolineato - è opportuna, avendo molti meriti industriali ed è attrattiva finanziariamente, creando un leader mondiale dell'automobile basato in Europa. Inoltre questa offerta sottolinea l'attrattività di Renault e dell'alleanza" con Nissan.
DARMANIN - Le discussioni "potrebbero riprendere nei prossimi tempi. Vedremo. Non bisogna chiudere la porta, bisogna continuare a lavorare" ha detto ai microfoni di 'France Info' il ministro dei Conti pubblici francese, Gérald Darmanin. Quello che ci si aspetta dallo Stato francese, ha spiegato, "è proteggere l'occupazione industriale in Francia. Lo Stato ha chiesto delle garanzie e, se queste non sono state soddisfatte, ce ne rammarichiamo. Era normale aspettare che queste garanzie venissero rispettate".
"Chiedere del tempo per un matrimonio è normale. Un po' di riflessione permette probabilmente di comprendere meglio la sposa" ha sottolineato ancora Darmanin. "Se domani Fca torna a ridiscutere, sono sicuro che continueremo a dialogare". Per il ministro, "se non lo avessimo fatto e se, tra qualche mese, avessimo assistito a delle ristrutturazioni e a un taglio dei posti di lavoro in Francia, ci sarebbe stato detto 'non avete protetto gli interessi dei francesi e dell'occupazione'. La Francia difende gli interessi dei francesi".
DI MAIO - "Questa vicenda dimostra che quando la politica cerca di intervenire nelle vicende economiche non sempre fa bene" ha detto il ministro dello Sviluppo Di Maio, intervistato a 'Radio Anch'io' su Radio Raiuno. "Se la Fca ha ritirato la proposta, evidentemente non ha visto una convenienza".
CONFINDUSTRIA - "Quando gli Stati iniziano a intervenire massicciamente su questioni di merito e di mercato - ha poi affermato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia - gli effetti conseguenti sono quelli di un arretramento su alcune visioni strategiche".
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