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14 Dicembre 2019 - 08:07
Parla il numero uno dei commercialisti napoletani al forum promosso alla sale eventi Marinella. All’incontro è intervenuta Carla Ruocco, presidente della Commissione Finanze della Camera
NAPOLI – “Un solo commercialista su cinque lavora su uno studio associato: è un dato che ci preoccupa perché i tempi sono cambiati e si sono rese necessarie le specializzazioni e le sinergie tra professionisti. Oggi occorre fare rete, condividere le tematiche che riguardano i nostri clienti e creare un network. In questo senso, l’Ordine si è adeguato dando vita alla Rete dei commercialisti, un progetto molto ambizioso. Adesso chiediamo anche alle Casse di previdenza di impegnarsi per contribuire alll’aggregazione, con un progetto che sia stabile e duraturo”. Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli, intervenendo al convegno “Investimenti nelle attività professionali”. Nel corso del dibattito, si è parlato di strumenti alternativi di finanza a sostegno delle professioni.
Carla Ruocco, presidente Commissione Finanze Camera dei Deputati, ha sottolineato che “nell’ultimo decreto fiscale è stata migliorata la disciplina dei piani individuali di risparmio, dando la possibilità al mercato di rivolgersi maggiormente a questo strumento, rendendolo meno rischioso rispetto al precedente. Inoltre, la Commissione che presiedo ha messo in piedi un Comitato che dovrà gestire la finanza collegata con i fondi pensioni e le casse previdenziali per impostare un percorso di investimenti nell’economia reale”.
Per Vincenzo Tiby, consigliere Odcec Napoli, “è da cogliere positivamente la novità per gli istituti pensionistici di investire nello sviluppo economico. È un percorso da definire, ma si tratta di un primo passo di fondamentale importanza per la professione del dottore commercialista”.
Liliana Speranza, consigliere Odcec Napoli, ha spiegato che “oggi è importante organizzare gli studi in maniera diversa. I tempi sono cambiati e anche gli studi professionali devono adeguarsi. Purtroppo, i professionisti hanno una scarsa propensione ad aggregarsi e invece si è dimostrato che gli associati fatturano molto di più dei singoli”.
Secondo Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani, “il ruolo della previdenza per i commercialisti è centrale. Oggi mancano progetti per la riconversione delle professioni, si dice che con la fatturazione elettronica quello dei dottori commercialisti sia un lavoro in crisi. Non è assolutamente vero, l’unico problema, ribadisco, è l’assenza di progetti di riconversione che sono somme che vanno investite. In questo senso, le casse possono dare un gran contributo”.
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