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23 Giugno 2020 - 23:49
“Otto giorni di anticipo suonano come l'ennesima beffa in un anno che ha visto in conseguenza della pandemia gli studi professionali gravati di nuovi adempimenti”
“A soli otto giorni dalla scadenza del versamento delle imposte di giugno, è in corso di emanazione un Dpcm per spostare la stessa al 20 luglio. Negli anni scorsi siamo stati abituati a proroghe al fotofinish, ma otto giorni di anticipo suonano come l'ennesima beffa in un anno che ha visto in conseguenza della pandemia gli studi professionali gravati di adempimenti nuovi, click day, decreti su decreti, circolari interpretative, clienti in crisi, benefici selettivi”.
Lo afferma Matteo De Lise, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec).
“Abbiamo atteso per lunghi mesi un intervento governativo, invocato da più parti. E oggi, a otto giorni dalle scadenze, ci troviamo tra le mani nient’altro che l’anticipazione di un decreto, peraltro soltanto annunciata da un comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sembra che il presidente del Consiglio e il governo abbiano altre priorità, come il turismo e il bonus mobilità, questi sì, annunciati con grande anticipo. Eppure - conclude De Lise - agire nei tempi giusti e con una buona programmazione a lungo termine sulle scadenze fiscali avrebbe aiutato milioni di contribuenti in questa fase di grande difficoltà finanziaria, permettendo loro di guardare al futuro con un minimo di serenità in più”
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