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Figuraccia del Governo: Pil rivisto al ribasso

Figuraccia del Governo: Pil rivisto al ribasso

Sbagliate tutte le previsioni. Approvato il Def, la crescita all'1,2% nel 2016. Ma Padoan difende l'Esecutivo

ROMA. Revisione al ribasso della stima del Pil; l'impegno per una politica economica a sostegno della crescita, perché un eccesso di rigore sui conti "è controproducente"; l'impegno "strategico" per la riduzione del debito. Sono le principali linee guida del Def, approvato dal Consiglio dei ministri. Contestualmente arriva la rassicurazione del premier Matteo Renzi: manovra correttiva? "No, è un termine rottamato". E il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, chiarisce sul rapporto con la Commissione Ue sulla flessibilità per il deficit: "Dire che l'Italia chiede troppo è sbagliato, l'Italia è più in regola di altri per ottenere la flessibilità", ha detto, ricordando il caso della Francia i cui conti pubblici sono peggiori di quelli italiani.

Crescita. Nello scenario programmatico il Pil è previsto crescere dell’1,2 percento nel 2016, in linea con lo scenario tendenziale, ma rivisto al ribasso rispetto alla Nota di Aggiornamento del Def 2015. La crescita del pil reale nel 2017-2019 è attesa più elevata, pur tenendo conto di una politica fiscale ancora tesa al raggiungimento del pareggio di bilancio nel medio periodo, ma più focalizzata sulla promozione dell’attività economica e dell’occupazione. In particolare, il PIL reale è previsto in crescita dell’1,4 percento nel 2017, dell’1,5 percento nel 2018 ed infine dell’1,4 percento nel 2019. L'economia dell'Italia, afferma Padoan, "cresce, anzi, la crescita accelera rispetto al 2015, in buona parte trainata dagli effetti delle misure del governo e si accompagna con un continuo miglioramento delle finanze pubbliche in termini di saldo del deficit e del debito".

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