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04 Novembre 2020 - 23:08
Il presidente dell'Ungdcec lancia l'allarme dopo il nuovo Dpcm
“L’Unione nazionale giovani commercialisti, tra Giunta e Probiviri, conta 18 dottori commercialisti il cui lavoro si basa sulla conoscenza, l’interpretazione e l’applicazione di norme molto complesse. Ebbene, nessuno dei 18 professionisti è in grado di comprendere quali siano le attività delle varie zone di Italia in cui da venerdì si andrà a lavorare".
Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
"Dove i ristoranti, i bar e le attività commerciali potranno restare aperti? Proviamo a capirci qualcosa tra bozze di decreti, appunti, slides, sintesi, ma senza avere davvero le idee chiare.
Ci chiediamo come i cittadini potranno rispettare le regole del DPCM se noi, che con le norme complesse lavoriamo quotidianamente, non l’abbiamo compreso appieno?
In questo caos sarà difficile anche far rispettare le regole. È una situazione critica e complessa, resa ancor più delicata da un Governo che emana norme al 'fotofinish'. Chiediamo maggiore attenzione, perché in questo modo davvero non ci sono le condizioni minime per proseguire”.
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