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28 Marzo 2017 - 13:08
Il presidente Confapi: «Puntare su pubblico-privato per rilanciare area»
NAPOLI – «Il saccheggio delle opere di Bagnoli è la beffa che si aggiunge al danno di avere un rione da vent'anni fermo in attesa di una riqualificazione che pare non arrivare mai».
Lo ha detto Gianpiero Falco, presidente Confapi Napoli.
«I mancati collaudi e il rischio di dover restituire all'Europa 100 milioni di euro di finanziamenti – aggiunge – sono il segno della difficoltà, da parte del pubblico, di portare avanti progetti che impongono una presenza e una continuità di intervento costanti».
«Bagnoli e l'area flegrea possono rappresentare un perfetto campo d'applicazione per strategie di investimento pubblico-privato – continua Falco –. Penso, ad esempio, al project financing che consente di coniugare trasparenza e meritocrazia, perché solo i progetti migliori sopravvivono alla selezione, e di creare un effetto moltiplicatore per il territorio».
«Il modello a cui guardiamo è quello di Pomigliano d'Arco dove la convergenza degli obiettivi della parte pubblica e di quella privata – sottolinea il presidente Confapi – sta dando vita, pur se tra non poche difficoltà, a un piano di investimenti su 60mila metri quadrati antistanti gli stabilimenti Fiat dove troveranno spazio un centro commerciale, un incubatore d'imprese, parcheggi e il nuovo comando gruppo dei carabinieri oggi di stanza a Castello di Cisterna».
«A Bagnoli potremmo sperimentare un progetto simile – conclude Falco –. Confapi Napoli si propone come advisor per gli Enti locali che intendono puntare sul project financing e sugli altri strumenti di partenariato pubblico-privato offerti dalla normativa come il contratto di disponibilità, il baratto amministrativo, la locazione finanziaria di opere pubbliche o di opere di pubblica utilità. Abbiamo l'esperienza, il know how e le capacità per coordinare e assistere queste progettualità».
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