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27 Novembre 2017 - 17:23
Il rischio è che alla fine paghi sempre l'utente finale
ROMA. La cosiddetta 'tassa Airbnb' introdotta con la manovra correttiva in tema di regime fiscale delle locazioni brevi "appare potenzialmente idonea ad alterare le dinamiche concorrenziali tra i diversi operatori, con possibili ricadute negative sui consumatori finali dei servizi di locazione breve (ovverosia i conduttori)". Lo sottolinea l'Antitrust in una segnalazione ai presidenti delle Camere, al ministro dell'Economia e al direttore dell'Agenzia delle Entrate.
L'Autorità si dice "pienamente consapevole che l'intervento del legislatore mira a realizzare un interesse pubblico di natura fiscale e a contrastare il fenomeno dell'evasione". Ciò detto l'Antitrust sottolinea che "l'introduzione dei suddetti obblighi non appare proporzionata rispetto al perseguimento di tali finalità, in quanto si ritiene che le stesse potrebbero essere perseguite altrettanto efficacemente con strumenti che non diano al contempo luogo a possibili distorsioni concorrenziali nell'ambito interessato".
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