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Porto di Napoli, 100mila contenitori persi: si analizzano i costi

Porto di Napoli, 100mila contenitori persi: si analizzano i costi

Il comitato portuale ha deciso di istituire una commissione che valuti su cosa intervenire per recuperare il traffico perso

NAPOLI. L’importanza della rivisitazione dei costi del porto, su cui gravano anche voci come tempi di verifica doganale delle merci, la viabilità, i tempi di trasporto, è stata sottolineata nel corso del Comitato portuale da tutti i rappresentanti delle categorie portuali. In particolare è stata richiamata l’attenzione sulla perdita nell’ultimo anno di 100mila contenitori pieni e sull’urgenza di trovare soluzioni che consentano, attraverso una riduzione complessiva dei costi, di recuperare il traffico perso. Nel rispetto dell’obbligo, ovviamente, del pareggio di bilancio.

“La seduta - ha commentato il Commissario Straordinario, Francesco Karrer - è servita per inquadrare la questione che è complessa e che non si presta ad una semplice comparazione con altri porti. I costi, infatti, di un porto, siano essi i canoni o le tariffe sui servizi tecnico-nautici variano da porto a porto in base a diversi fattori ( dalla tipologia delle banchine, agli spazi) per cui è indispensabile definire quali sono le voci comparabili e in base a quali criteri, per poi decidere su quali elementi intervenire.”

L'altro tema scottante affrontato durante l'assemblea del comitato portuale, è stata la proposta del segretario generale, Emilio Squillante, di riunire i soggetti pubblici e la società “Porto Fiorito” per verificare i contenuti dell’accordo di programma siglato nel 2000 e i margini per la sua attuazione. Da tempo il progetto per la realizzazione di un porto turistico a Vigliena è fermo e non tutti i lavoratori ( 17 persone) hanno trovato occupazioni alternative.

 

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