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Manovra, si cercano 2 miliardi per la sanità

Nessun taglio, si lavora ad aumentare le risorse: priorità al personale

Manovra, si cercano 2 miliardi per la sanità

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti

Rifinanziamento del bonus psicologo, pressing per detassare gli straordinari

ROMA. Buone notizie per il Servizio sanitario nazionale. Stando a quanto trapela, la prossima Legge di Bilancio non prevede tagli alla sanità, anzi. Anzi, si prevede un ulteriore incremento delle risorse rispetto ai 5 miliardi di euro stanziati nella Manovra 2024. L’Esecutivo sta lavorando in queste ore per definire l’esatta cifra da destinare al settore, in costante dialogo con il Ministero dell’Economia. L’obiettivo è garantire la sostenibilità del sistema sanitario nazionale e rafforzare il ruolo del personale medico e sanitario, che negli ultimi anni ha affrontato una grande sfida a causa della pandemia. In particolare, si cercano 2 miliardi per aumentare la dotazione finanziaria. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti (nella foto), ha confermato un’attenzione particolare per il settore della sanità, sottolineando l’importanza di garantire un’assistenza sanitaria di qualità a tutti i cittadini. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, avverte: «Considerato che dati, narrative e indagini di popolazione documentano all’unisono che oggi la sanità pubblica è la vera emergenza del Paese, la Fondazione Gimbe chiede all’Esecutivo un progressivo e consistente rilancio del finanziamento pubblico per la sanità, oltre che coraggiose riforme di sistema per garantire a tutti la tutela della salute».

Va all’attacco l’opposizione, che con Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità della segreteria nazionale del Pd, spiega che «l’Italia è fanalino di coda in Europa e ultimo Paese del G7 per investimento sulla spesa pubblica per la salute». Intanto è pressing per la detassazione degli straordinari. Il Governo, intanto, lavora al rifinanziamento nella Manovra del bonus psicologo per 10 milioni. Il contributo introdotto dal 2022 era stato reso strutturale nella scorsa Legge di Bilancio. E si punta a nche a detassare gli straordinari. Pressing delle imprese. Il presidente di Confapi, Cristian Camisa, accoglie «con favore l’iniziativa del Governo di lavorare in tal senso. Detassare gli straordinari non significa solo venire incontro alle esigenze delle imprese di incentivare il personale a lavorare di più, ma potrà anche determinare un incremento della produzione che si tradurrà in maggiori contributi fiscali a beneficio della collettività».

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