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L'appello

Manfredi: «Salvare il settore manufatturiero»

Il sindaco di Napoli all’assemblea generale di Federmeccanica al Museo di Pietrarsa

Manfredi: «Salvare il settore manufatturiero»

«La Campania è da sempre una regione leader nel comparto manifatturiero e l’area metropolitana di Napoli possiede impianti all’avanguardia, per cui dobbiamo difendere le imprese». A dirlo, intervenendo all’assemblea generale di Federmeccanica al Museo di Pietrarsa, è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Occorre salvaguardare gli investimenti, specie in questi settori che oggi versano in uno stato di difficoltà come l’automotive» aggiunge il primo cittadino partenopeo.

Dal canto proprio, intervenendo in videoconferenza il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea che «la velocità del cambiamento, la velocità degli investimenti, l’accelerazione anche sulla misura di tutela commerciale come quella dei soldi messa in campo è tale che l’Europa non può stare due anni ferma in attesa di decidere alla fine del 2026 cosa fare nel settore dell’automotive in merito alla clausola di revisione che è già prevista al regolamento sui veicoli leggeri, per la data appunto della fine del 2026».

Il presidente di Finmeccanica, Federico Visentin, dal canto proprio è chiaro: «L’Italia è, e deve continuare ad essere, un paese manifatturiero. L’industria manifatturiera è il cuore dell’Italia. Grazie all’industria manifatturiera l’Italia genera la quota più rilevante di Prodotto interno lordo, risultando così determinante per non affondare sotto il peso di un debito pubblico che non arresta la sua crescita».

E se per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, «il sostegno alla natalità è una priorità del Governo: lo scenario zero, ovvero non fare nulla, significherebbe andare diritti verso il disastro», il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, rivolge «un plauso al ministro Urso, per aver chiesto all’Europa di anticipare la data della clausola di revisione sul Green Deal ai primi mesi del 2025 perché oggi è impensabile rispettare la scadenza del 2035 per i motori endotermici».

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