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La crisi
17 Ottobre 2024 - 08:33
NAPOLI. Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco è destinato a fermarsi ben 9 volte nel mese di novembre. A causa del calo della domanda di auto e delle difficoltà legate alla transizione verso i veicoli elettrici, la produzione della Fiat Panda verrà sospesa in diverse giornate: l’11, 14, 15, 18, 21, 22, 25, 28 e 29 novembre. Due giorni di stop (11 e 12) anche a Pratola Serra, in Irpinia.
LE RAGIONI DELLO STOP. Stellantis ha spiegato che queste misure sono necessarie per adeguare la produzione alla situazione attuale del mercato, caratterizzata da una forte incertezza e da una riduzione degli ordini. In particolare, il passaggio ai veicoli elettrici sta mettendo a dura prova tutti i produttori europei.
IL FUTURO DELLO STABILIMENTO. L’azienda ha sottolineato la complessità del momento e la necessità di prendere decisioni difficili per garantire la continuità produttiva. Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco, che produce la Fiat Panda, sarà quindi interessato da frequenti fermi produttivi a novembre assieme agli stabilimenti di Termoli e Pratola Serra.
CIARAMBINO: IL NUOVO STOP È UN AFFRONTO AI LAVORATORI. La decisione di Stellantis di fermare la produzione «è scellerata e incomprensibile» e «ricade interamente sulle tasche di migliaia di lavoratrici e lavoratori della multinazionale», tuona Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo misto. «La scelta rimarca l’ennesima mancanza di rispetto verso chi negli anni col proprio sudore e le proprie competenze ha fatto grande il marchio automobilistico - ha aggiunto Ciarambino -. Il gruppo industriale parla di decisione inevitabile ma le maestranze, i sindacati e la politica sanno bene che così non è. Si continua a speculare sul presunto anello debole della filiera industriale e questo è inaccettabile». Pr questo Ciarambino annuncia che domani «sarò convintamente partecipe al presidio promosso in piazza Carità a Napoli - ha concluso Ciarambino - al fianco delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori che a questo punto iniziano a temere seriamente per il proprio posto di lavoro».
LA MANIFESTAZIONE. Proprio domani ci sarà la manifestazione nazionale che vedrà 5mila lavoratori partire da tuta la Campania e andare a Roma per protestare: «La campagna su Stellantis non può che sostenere le ragioni dello sciopero. È troppo importante questa manifattura, non solo diretta ma anche per il peso dell’indotto particolarmente significativo. Le parole di Tavares non sono per nulla rassicuranti sul futuro dei nostri insediamenti produttivi», afferma Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli. Ai microfoni di radio Napoli Centrale, il leader Uil aggiunge che «Meloni non può che assumersi in prima persona un’interlocuzione con le organizzazioni sindacali e l’azienda».
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