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l'iniziativa
17 Marzo 2025 - 17:42
Marco Petralia (nella foto), analista blockchain, analizza il fenomeno crescente dell'utilizzo delle criptovalute nei trasferimenti internazionali. «Da ingegnere - spiega Petralia - ho sempre cercato le soluzioni più efficienti ai problemi. E il sistema attuale delle rimesse è tutto tranne che efficiente. Quando un lavoratore migrante deve pagare il 10% di commissioni per inviare denaro alla famiglia, qualcosa non funziona nel sistema».
L'esperto evidenzia un trend significativo: «Nei paesi emergenti, le criptovalute non sono uno strumento speculativo, sono una necessità. In Argentina, Venezuela, Nigeria, le persone le usano per proteggere i propri risparmi dall'inflazione e per ricevere denaro dall'estero quasi istantaneamente».
«Il paradosso - continua Petralia- è che i governi cercano di limitare questi strumenti proprio nei paesi dove sono più necessari. Ma è come cercare di fermare internet negli anni '90: la tecnologia trova sempre il suo spazio».
L'analista porta dati concreti: «In alcune corridoi di rimesse, come Usa-Messico o Europa-Africa, i costi di trasferimento tradizionali possono arrivare al 15%. Con le criptovalute, parliamo di commissioni inferiori all'1%. La differenza per una famiglia che dipende da queste rimesse è enorme».
Petralia identifica tre fattori chiave di questa trasformazione: «Prima di tutto, l'accessibilità. Chiunque abbia uno smartphone può accedere a questi servizi. Non servono conti bancari o documenti particolari. Secondo, la velocità. Le rimesse cripto sono istantanee, mentre i sistemi tradizionali possono richiedere giorni. Terzo, la resilienza. In situazioni di crisi, come abbiamo visto in Libano o Turchia, le crypto diventano un'ancora di salvezza per ricevere fondi dall'estero. Ma attenzione - avverte l'esperto - non tutto è rosa e fiori. La volatilità delle criptovalute rimane un problema, che però viene mitigato dall'uso delle stablecoin, valute digitali ancorate al dollaro. Il futuro - continua Petralia - è già qui, ma è distribuito in modo non uniforme. Mentre in Occidente discutiamo della natura speculativa delle crypto, nei paesi emergenti stanno già rivoluzionando il modo in cui il denaro si muove globalmente».
L'analista prevede che nei prossimi mesi le rimesse crypto supereranno il 20% del mercato globale delle rimesse, nonostante le resistenze normative: «Non è una questione di se, ma di quando. La tecnologia più efficiente vince sempre. È una rivoluzione silenziosa, guidata non da ideologie o speculazione, ma da pura necessità pratica. E queste sono sempre le rivoluzioni più potenti».
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