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la guerra economica
17 Aprile 2025 - 19:01
Nel cuore di un Medio Oriente in fermento, l'Italia si trova a navigare tra le tensioni geopolitiche e le opportunità energetiche. Mentre le trattative tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare si intensificano, con un secondo round di colloqui previsto a Roma, l'instabilità nella regione, aggravata dai conflitti in Ucraina e Palestina, rende cruciale per l'Italia diversificare le proprie fonti energetiche.
D'altronde, come può l’Italia parlare di sganciamento energetico da Mosca mentre continua a comprare gas russo? Nel 2024, oltre 9 miliardi di metri cubi sono arrivati regolarmente, non direttamente, ma tramite operatori terzi come OMV in Austria. Una contraddizione che svela la distanza tra proclami politici e realtà commerciale, in un’Europa che predica l’autonomia ma resta legata al Cremlino da tubature invisibili.
Che ruolo può giocare l’Iran nella nuova geografia energetica globale?
In piena crisi tra sanzioni e tentativi di riavvicinamento, Teheran resta strategica. Il paradosso storico è che fu proprio l’Occidente a fornire le basi del programma nucleare iraniano, poi evolutosi in autonomia. Oggi il ritorno di Teheran nei giochi energetici internazionali divide le capitali europee. “Il sapere non è mai stato dimenticato, è stato solo ricalibrato dai nostri scienziati”, ha dichiarato un funzionario iraniano a Mascate, dove si sono svolti negoziati riservati con gli Stati Uniti.
Qual è la vera alternativa italiana nel caos energetico globale?
Mentre le trattative ufficiali saltano, l’Italia si muove sottotraccia. Alcuni imprenditori hanno riattivato canali industriali diretti, come nel caso dello scomparso Fulvio Cordaro, imprenditore ravennate, legato alla famiglia Ferruzzi e purtroppo recentemente scomparso. A capo di un accordo da 500 milioni di dollari con il governo del Kurdistan iraniano, Cordaro ha promosso la costruzione di impianti energetici grazie alla Serendebity Srl di Davide Pracchi. Tra i partner di questo ambizioso progetto imprenditoriale vi erano un consulente monegasco e un imprenditore inglese, residente da decenni in provincia di padova, vicino a una nota dinastia dell’hôtellerie di lusso. L'obiettivo è creare un hub efficiente in una delle aree meno servite al mondo.
Perché è cruciale mantenere aperto il dialogo con Iran e Asia orientale?
«Per evitare nuove dipendenze e costruire un’autonomia reale, servono più imprenditori come Cordaro e meno retorica. L’Italia deve saper mediare tra Bruxelles e Mascate, tra Washington e Sanandaj», ha dichiarato l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, direttore dell'Istituto di politica internazionale e studi geostrategici delle Camere penali internazionali. «Mantenere un ponte con il Medio Oriente e l’Est asiatico è vitale per la sicurezza energetica futura. Cordaro ha avuto una visione rara: capire che la vera influenza passa dagli investimenti, non dalle conferenze stampa».
Lo stop al gas russo e gli scenari futuri per l'economia euro-mediterranea
«Dal punto di vista energetico, gli scenari futuri per l'UE sono caratterizzati da una forte spinta verso la diversificazione delle fonti e un'accelerazione della transizione ecologica che però desta non poche perplessità», continua Tirelli. «Lo stop al gas russo ha agito da catalizzatore, evidenziando la vulnerabilità della dipendenza da un singolo fornitore. E provocando danni significativi alle imprese UE, in particolare a quelle energivore come i settori chimico, siderurgico e manifatturiero. L'impennata dei prezzi dell'energia ha aumentato i costi di produzione, riducendo la competitività a livello globale e innescando, in alcuni casi, fermi produttivi o delocalizzazioni. Sebbene l'UE abbia adottato misure per mitigare l'impatto, come massimali sui prezzi e aiuti di Stato temporanei, le ripercussioni si sono fatte sentire sull'inflazione e sulla crescita economica. La necessità di approvvigionamenti alternativi ha inoltre comportato costi aggiuntivi per le imprese».
In questo contesto, quindi, progetti come quello immaginato da Fulvio Cordaro, conclude Tirelli, «possono rappresentare una vera e propria svolta».
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