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Una casa aperta per il futuro del Sannio

Il presidente Oreste Vigorito ha inaugurato la nuova sede di Confindustria e Ance

Una casa aperta per il futuro del Sannio

BENEVENTO. In piazza Risorgimento 6, nel cuore della città, si è tenuta ieri una cerimonia carica di significati: l’inaugurazione della nuova sede condivisa di Confindustria Benevento e Ance Benevento, ospitata nei rinnovati spazi dell’ex filiale della Banca d’Italia, simbolo di un passato prestigioso che torna a vivere con uno sguardo proiettato verso il futuro. L’edificio, completamente riqualificato, ospiterà anche un centro di formazione per gli Istituti Tecnici Superiori (ITS), con l’obiettivo di formare le nuove generazioni e contrastare lo spopolamento delle aree interne. A tagliare il nastro è stato Oreste Vigorito, presidente di Confindustria Benevento, che con grande partecipazione ha affermato: «Questa è la casa di chiunque voglia contribuire allo sviluppo del Sannio. Una casa aperta, dove al centro ci sono le persone. Prima gli uomini, poi le imprese». Un messaggio chiaro che ha ricevuto un convinto applauso dai presenti, tra cui autorità civili, religiose e militari.

Il ministro dello Sport Andrea Abodi, intervenuto all’evento, ha voluto rendere omaggio alla visione imprenditoriale e umana di Vigorito: «Per me Oreste è molto di più del presidente del Benevento. Questa sede non è solo un luogo fisico: è la casa delle opportunità per un futuro migliore». Ha poi lodato il progetto come esempio virtuoso di rigenerazione urbana e di “fare insieme”, un valore sempre più raro ma essenziale per ripensare i territori. Accanto a Vigorito, anche il presidente Ance Benevento, Flavian Basile, che ha ribadito lo spirito collettivo dell’iniziativa: «Qui si lavora tutti insieme ogni giorno per il territorio. Uniti possiamo fare grandi cose. Questa giornata è l’inizio di una comunità coesa e responsabile», ha detto, ringraziando il past president Mario Ferraro per il lavoro svolto.

Tra i momenti più significativi della cerimonia, l’intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, moderato dal giornalista Massimo Giletti, che ha elogiato la struttura e l’iniziativa ma non ha rinunciato al suo tono pungente ma con la consueta simpatia: «Voi imprenditori siete costretti a scontrarvi con la burocrazia ogni giorno. Ma questa è una giornata bellissima, un messaggio di fiducia per la Campania». Il governatore ha sottolineato l’impegno della Regione per le aree interne, soprattutto sul fronte della sanità e delle infrastrutture, lanciando qualche stoccata al Governo centrale. Non sono mancati i riferimenti all’identità del territorio.

«I sanniti sanno rialzarsi», ha ricordato ancora Vigorito. «Questa terra è la madre di tutti i suoi figli. Quella gente che aspettiamo siamo noi. Non attendiamo altri, costruiamo noi il nostro destino, insieme». Emanuele Orsini, presidente nazionale di Confindustria, ha elogiato la sinergia tra le due associazioni: «Confindustria e Ance insieme hanno portato a termine un’operazione bellissima. In questo momento bisogna lavorare per evitare che le aree interne si svuotino. Qui si può creare lavoro, qui si può far crescere il Paese». Orsini ha poi toccato temi cruciali come l’energia, la difesa e i dazi internazionali, evidenziando come l’Europa debba fare di più per tutelare le imprese. Il presidente di Confindustria Campania, De Vizia, ha aggiunto che «il Pil e l’export della Campania crescono», e che realtà come il Sannio e l’Irpinia rappresentano una risorsa strategica anche per le zone costiere.

A benedire la nuova sede è stato l’arcivescovo di Benevento, Monsignor Felice Accrocca, che ha affidato alla protezione divina questa nuova realtà al servizio del territorio. Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha lanciato un appello: «Spero che questa giornata sia l’inizio per costruire un mondo diverso. Da qui può partire una nuova speranza per il Sannio e per l’Italia». Una giornata storica, quindi, non solo per Confindustria e Ance, ma per l’intera città di Benevento. Una sede che si propone non solo come simbolo di rappresentanza, ma come luogo di crescita, dialogo, innovazione e formazione. Aperta a tutti, senza steccati, come ha ribadito più volte Vigorito: «Una pagina di storia, una casa con le porte aperte per chiunque voglia contribuire al bene comune». Un punto fermo da cui ripartire. Insieme.

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