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Il Sud e la via per la crescita indicata dal governatore Panetta

Il sistema Italia deve risolvere un problema di sostenibilità

Il Sud e la via per la crescita indicata dal governatore Panetta

Nel medio e lungo periodo il sistema Italia deve risolvere un problema di sostenibilità, e la soluzione passa per il Mezzogiorno. I contorni della sfida traspaiono dalla relazione tenuta nei giorni scorsi dal Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Il tasso di disoccupazione è diminuito nel giro di pochi anni, passando gradualmente da 10 al 6% circa, ma la produttività del lavoro continua a essere inferiore a quella di altri Paesi occidentali.

È per questo motivo, sostanzialmente, che il potere d’acquisto reale dei salari è mediamente ancora inferiore a quello di un quarto di secolo fa. I problemi sul piano occupazionale sono due, quindi: quantità e qualità del lavoro. Malgrado l’incremento degli occupati, il tasso di occupazione (fascia di popolazione tra i 15 e i 64 anni) nel 2024 in Italia è stato di oltre 13 punti inferiore a quello medio Ue (62,2% contro 75,8%). Bisogna elevarlo rapidamente, anche perché l’Italia sconta più di altri Paesi un problema di denatalità. Entro il 2040, il numero delle persone in età lavorativa si ridurrà di circa cinque milioni di unità. A parità di scenario, significa perdita dell’11% del Pil, dell’8% di quello pro capite.

Per contenere l’impatto negativo della denatalità vanno creati tanti posti di lavoro in più nell’area dove serve, ovvero in quel Mezzogiorno che fa registrare un tasso di occupazione di 20 punti inferiore al Centro-Nord, 25 se si guarda alla sola occupazione femminile. Ma occorre agire anche sull’altro versante, quello della produttività, strettamente legato all’innovazione. L’Italia deve migliorare decisamente un livello di spesa del settore privato in ricerca e sviluppo (0,76% del Pil) inferiore quasi della metà rispetto alla media Ue.

I residenti in Germania e in Francia presentano ogni anno un numero di brevetti rispettivamente 5 volte e 2 volte superiore a quello italiano. La crescita dell’occupazione nel Sud deve quindi fondarsi sull’innovazione. I tal senso è incoraggiante che l’incremento dell’occupazione nel Mezzogiorno, negli ultimi anni superiore a quello del resto d’Italia, abbia avuto un impatto positivo anche nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. L’aumento è stato del 50%, a fronte del 22,5% del Centro-Nord.

L’incidenza di questo segmento sul totale dell’occupazione ha raggiunto il 2,2%, ancora inferiore a quella dell’altra Italia. Ma se l’intero Mezzogiorno si incamminerà sul trend tracciato da metropoli come Napoli, Bari e Catania, l’obiettivo di un forte recupero di occupati e produttività potrà essere centrato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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