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Ciarambino: «Difendere con i denti il polo aerospaziale di Pomigliano»

I timori della Vicepresidente del Consiglio regionale

Ciarambino: «Difendere con i denti il polo aerospaziale di Pomigliano»

NAPOLI. «Le preoccupazioni espresse dai lavoratori e dalle forze sindacali di Leonardo sul futuro del polo aerospaziale di Pomigliano accendono i riflettori su uno scenario che se confermato, rischia di affossare non solo l'occupazione, ma l'intero tessuto produttivo e sociale del nostro territorio - afferma Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale e componente del Gruppo Misto - Il timore è che la riorganizzazione prevista da Leonardo si traduca in un disimpegno sul sito di Pomigliano, da sempre fiore all'occhiello dell'aerospazio italiano. Spero non stia accadendo quanto Cingolani aveva lasciato intendere qualche mese fa parlando chiaramente di insostenibilità della Divisione Aerostrutture e paventando una sorta di scorporo o cessione, salvo poi smentire.

E il presunto arrivo di MBDA a Pomigliano non chiarisce certamente la situazione, anzi. È necessario fare chiarezza, anche prima della riunione convocata dal vertice aziendale per il prossimo 9 luglio. È inaccettabile che, in nome di logiche di profitto e di una "autonomia differenziata industriale" si continui a penalizzare il Sud e a disinvestire, trasferendo le produzioni più remunerative al Nord e lasciando al Sud solo quelle a basso margine e più esposte alle crisi di mercato. È una strategia miope e irresponsabile che tradisce la storia e il futuro dell'aerospazio italiano, nato e cresciuto proprio a Pomigliano. Leonardo dovrebbe proporre soluzioni idonee, come riportare nel perimetro della Divisione Aeronautica alcune produzioni con margini di guadagno più alti e sicuri, valorizzando le nostre maestranze e rilanciando i nostri siti.

Non si possono tollerare cessioni, scorpori o ridimensionamenti dei siti campani. Non basta più scrivere lettere o chiedere chiarimenti: serve una mobilitazione generale che coinvolga tutte le forze politiche, sindacali e sociali del Mezzogiorno per impedire la desertificazione industriale e lo smantellamento di un patrimonio di competenze e professionalità unico in Italia» conclude Valeria Ciarambino.

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