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Le stime

Dazi, in Campania salasso da 268 mln

Con l’accordo al 15%, l’export della regione subirebbe una riduzione del 14%: Pil in calo di 196 mln

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ROMA. Una mazzata per la Campania sui dazi. Il complessivo dell'export sarebbe di 268 milioni di euro, pari a una riduzione del 14%. La stima proviene da elaborazioni dello Svimez sull'accordo tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi al 15%. Si prevede un calo del pil di 196 milioni per un taglio dello 0,1%. Insomma, prospettive nefaste. E conseguenze anche sull'occupazione, con un taglio del numero di addetti. A rischio 3.516 posti di lavoro con una riduzione dello 0,18%. Il maggior calo si registrerebbe nell'agrindustria (-123 milioni). Seguono siderurgia (-46), automotive (-33), tessile e abbigliamento (-16), farmaceutica e chimica (- 13), meccanica (-11), altri mezzi di trasporto (-10), mobilio (-5). A livello nazionale, l'intesa raggiunta sui dazi potrebbe significare per l'Italia una riduzione del 14% delle esportazioni pari a oltre 8,6 miliardi l'anno e una diminuzione di oltre 103mila unità di lavoro a tempo pieno. Secondo lo Svimez, il 68,32% della riduzione complessiva dell'export si concentra al Nord. Se si comprende il settore farmaceutico, sottolinea lo Svimez, si stima una riduzione del Pil di 6,296 miliardi (-0,3%), di una diminuzione delle esportazioni di 8,627 miliardi (-14%) e un calo delle unità di lavoro di 103.892 (- 0,4%). Se si esclude il settore farmaceutico si riduce l'impatto con il Pil che si contrarrebbe di 5,43 miliardi (-0,2%), le esportazioni di 7,44 miliardi (-12%) e i posti di lavoro di 89.645 unità (- 0,34%). Secondo lo studio Svimez, la gran parte delle riduzioni nelle regioni oscilla tra l'11% e il 16%, con picchi in quelle più piccole a causa dei bassi numeri di partenza. In Val d'Aosta si potrebbe verificare una caduta dell'export del 34% e in Trentino Alto Adige del 19%. Nel Nord Est è prevista, comprendendo il settore farmaceutico, una riduzione del Pil di 2.160 milioni (-0,4%), un calo delle esportazioni di 2.927 milioni (- 14%) e una riduzione dell'occupazione di 34.904 unità (-0,61%). Per il Nord Ovest si avrebbe una riduzione del Pil di 2.133 milioni (-0,3%), un calo delle esportazioni di 2.967 milioni (-15%) e una diminuzione di 35.151 unità di lavoro (-0,46%). Per il Mezzogiorno si avrebbe una riduzione delle esportazioni di 705 milioni (-11%), del Pil di 482 milioni (-0,1%) e di 8.519 unità di lavoro (-0,12%). Per il Centro si prevede una diminuzione del Pil di 1524 milioni (-0,3%), un calo delle esportazioni di 2.028 milioni (-13%) e e una riduzione di 25.542 unità di lavoro (-0,46%). Intanto a giugno, prima dell'accordo, l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue - secondo i dati Istat sul commercio estero appena diffuso - è cresciuto del 6% su base congiunturale e del 4,7% su base annua, trainato dalla vendita delle grandi navi.

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