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Innovazione, la rincorsa del Sud va sostenuta

Le dinamiche dell’ultimo periodo esprimono potenzialità che le istituzioni possono e debbono sfruttare

Pnrr, serve recuperare i ritardi del Mezzogiorno

Anche nel primo trimestre 2025 l'occupazione nel Mezzogiorno è cresciuta più della media Paese: 2,8%, rispetto all’1,8% nazionale. Ma l’andamento dell'economia meridionale si conferma caratterizzato da luci e ombre. Se la spinta del Pnrr ha contribuito a valorizzare settori d'impresa strategici in campi come il turismo, 'energia e l'ambiente, o la Blue economy, alcuni dei comparti dell'eccellenza manifatturiera, come l'automotive e l'abbigliamento, perdono colpi, anche per effetto di scenari internazionali complessi, tra guerre in Europa e dazi americani. Questa complessità del quadro prospettico emerge nell'indagine congiunturale "Mezzogiorno: panorama economico di mezza estate" curata da Srm, centro studi collegato a Intesa Sanpaolo. E tale bivalenza, considerando quanto accaduto nei primi tre lustri del nuovo secolo, quando il divario NordSud ha continuato ad ampliarsi su quasi tutti i fronti, dobbiamo ritenerla già un passo avanti.

È un fatto che da cinque anni il Mezzogiorno cresca più del resto d'Italia. Il gap di partenza era così vistoso che il tasso di occupazione rimane tuttora molto più basso che nel Centro-Nord. Il Sud sconta anche una elevata presenza di Neet (giovani che non lavorano né studiano). Eppure, le dinamiche dell’ultimo periodo esprimono potenzialità che le istituzioni possono e debbono sfruttare, nell'interesse non solo del Mezzogiorno ma dell'intera nazione. È ad esempio incoraggiante il trend meridionale sul fronte dell'innovazione, con regioni come Sicilia, Puglia, Campania e Sardegna che, secondo i recenti dati del Regional Innovation Scoreboard 2025, pur restando distanti dalla media nazionale ed europea, hanno fatto registrare le maggiori variazioni positive nell'ultimo anno, superando la media nazionale.

In altri termini, stanno recuperando posizioni a ritmi sostenuti. L'indicatore più importante, a tal riguardo, è quello di medio periodo, con ben quattro regioni del Sud nei primi cinque posti della graduatoria Paese nell'arco temporale 2018-2025 e con la Campania leader assoluta. È, insomma, in atto un processo di graduale consolidamento del tessuto produttivo meridionale, in cui pmi e startup innovative giocano un ruolo importante, così come strumenti importanti di politica industriale come la Zona economica speciale unica. Ma questo percorso va supportato e rafforzato. È questo, più che mai, il momento di sostenere con ancora maggiore determinazione il Mezzogiorno, un compito che spetta alla politica e alle istituzioni, oltre che al dinamismo già evidenziato dalle imprese del territorio.

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