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Se l’occupazione aumenterà Nord e Sud sempre più vicine

Problematica resta la condizione dei giovani

Campania, avanzano gli occupati

I dati sul lavoro, pur con qualche criticità, continuano a essere positivi. A luglio gli occupati sono aumentati rispetto al mese precedente di circa 13 mila unità e,su base annua, l'incremento è stato intorno alle 218 mila, in gran parte a tempo indeterminato. È un andamento che si protrae da tempo. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6% riportando l'Italia a livelli così bassi che non si raggiungevano da giugno 2007. Ormai il Paese, sotto questo profilo, non si discosta dalla media europea.
Non tutto procede per il meglio. Perde colpi, ad esempio, l'occupazione femminile, ed anche qui non è un fenomeno meramente congiunturale. A luglio, rispetto a giugno, le donne lavoratrici sono diminuite di 37 mila unità. Nei dodici mesi vi è stato un modesto incremento di 20 mila unità (di fatto quasi un ristagno), mentre, al contrario, il lavoro maschile cresceva di quasi duecentomila: dieci volte di più. Problematica resta anche la condizione dei giovani. Il tasso di disoccupazione giovanile sta finalmente calando, ma resta triplo rispetto a quello della Germania. Lostesso tasso di inattività va annoverato tra le note grigie. Si colloca a un livello (33,2%), che è tra i più alti, non solo in Europa, ma nell’intero pianeta. È troppa la gente che non ci pensa nemmeno di cercare lavoro, il più delle volte perché sfiduciatadalla mancanza di una adeguata domanda.
La crescita degli occupati è, in ogni caso,un dato incontrovertibile, e nell’ultimo periodo ha riguardato anche e soprattutto il Mezzogiorno. Per capire quale sia stato l'andamento meridionale ultimamente,occorrerà attendere una nuova nota dell'Istat nel mese di ottobre, con dati disaggregati per il secondo trimestre. C'è da sperare che si confermi la tendenza espressa tra gennaio e marzo, quando il lavoro nel Sud è cresciuto ancora una volta più che nel resto del Paese.
Su questo aspetto in particolare, si giocherà in prospettiva la stessa capacità del sistema di consolidare l’aumento complessivo degli occupati. È nel Sud,infatti, che dovrà essere vinta la sfida più importante. Gli ulteriori eventuali aumenti degli occupati andranno inevitabilmente a migliorare gli indicatori meridionali, visto che è proprio il tasso di occupazione dell’area ad essere ancora lontanissimo dalle medie di Centro-Nord ed Europa. Ed è tra i giovani e le donne del Sud che il divario in tema di lavoro è più marcato. Se, insomma, l’occupazione italiana continuerà a crescere, lo farà nel Mezzogiorno, e determinerà così anche un sensibile incremento del Pil, a tutto vantaggio dell’economia e dei conti dello Stato.

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