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Tredicesima, i napoletani ci compreranno i regali

Il 20% la userà per pagare le bollette arretrate e l’11% la destinerà per il mutuo o spese di casa

Tredicesima, i napoletani ci compreranno i regali

NAPOLI. Nelle tasche dei cittadini della Campania e di tutto il Paese sta per arrivare una boccata d’ossigeno finanziaria, con un ammontare complessivo di tredicesime che raggiungerà i 52 miliardi di euro, segnando un incremento significativo rispetto al 2024. Questo flusso di liquidità rappresenta una spinta vitale per l'economia locale, specialmente in una regione come la nostra, dove le tradizioni legate alle festività sono profondamente sentite e vissute con grande partecipazione. Secondo le rilevazioni elaborate da Confesercenti, l’aumento dell’occupazione ha permesso di toccare questa quota record, superando i 51 miliardi registrati l'anno scorso.

In Campania, l’arrivo della tredicesima è atteso con particolare trepidazione, poiché funge da vero e proprio motore per i consumi natalizi in una fase in cui molte famiglie, pur desiderando celebrare, mantengono un atteggiamento di prudente selezione negli acquisti. Un sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti evidenzia una dinamica quasi duale nell'utilizzo di queste risorse. Se da un lato molti cittadini si comportano come "cicale", concentrando sulla tredicesima gran parte del budget per il Natale, dall'altro cresce il numero delle "formiche", ovvero coloro che scelgono di accantonare una parte della somma per il risparmio o per far fronte a spese non rimandabili.

Per quanto riguarda la destinazione prioritaria, il Natale "classico" continua a dominare le intenzioni di spesa: il 50% degli intervistati indica i regali come prima scelta, ma il dato diventa ancora più marcato nel Mezzogiorno. In Campania e nel resto del Sud, infatti, la percentuale di chi utilizzerà la tredicesima per i doni sale drasticamente al 59%, a testimonianza di una generosità che resta un pilastro della cultura locale. Oltre ai regali, una quota rilevante della tredicesima sarà assorbita dalle spese festive generiche e dai viaggi, che interessano rispettivamente il 22% e il 23% dei beneficiari. Tuttavia, non manca una forte componente di cautela dettata dal contesto economico attuale. Il 31% dichiara l'intenzione di incrementare i propri risparmi, mentre il 20% utilizzerà queste risorse per saldare bollette o pagamenti arretrati.

Questa linea di prudenza si estende anche alla gestione dei bilanci domestici, con un 11% dei cittadini che destinerà la somma al pagamento di mutui o finanziamenti e un 14% che darà priorità alle spese per la salute. Esiste poi un utilizzo definito "funzionale", con il 21% che investirà nella casa e il 27% che sta già pianificando gli acquisti durante i saldi di gennaio, decidendo di conservare parte della mensilità aggiuntiva proprio per quel periodo. L'analisi di Confesercenti mette in luce come la tredicesima rappresenti il cuore pulsante dei consumi di fine anno, pur dovendo fungere sempre più spesso da scudo per la stabilità dei bilanci familiari. Secondo l'associazione, questo segnale è inequivocabile: l'aumento dei posti di lavoro non è sufficiente se i redditi reali rimangono compressi.

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