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Paura di altre tasse: risparmi bancari +80 miliardi

Paura di altre tasse: risparmi bancari +80 miliardi

Chi può mette i soldi al sicuro, ma nonostante l'aumento della liquidità i prestiti degli istituti di credito continuano a diminuire

ROMA. L'austerity fiscale continua a frenare l'economia italiana, spingendo i cittadini che possono permetterselo a mettere fieno in cascina. Il timore di nuove tasse e la paura della recessione fanno crescere i depositi bancari, in salita di oltre 80 miliardi (+5%) da giugno 2014 a giugno 2015. Ma i consumi restano al palo, gli investimenti sono fermi e la ripresa fatica. È «il paradosso del risparmio», fotografato dall'analisi del Centro studi di Unimpresa sull'andamento delle riserve italiane da giugno 2014 a giugno 2015. I salvadanai degli italiani sono passati, complessivamente, da 1.477 miliardi di euro a 1.558 miliardi (+5%). Per le famiglie l'incremento dei tesoretti è pari a 15 miliardi (+1,7%) e per le aziende a 14 miliardi (+7%).

Il comparto relativo alle assicurazioni e ai fondi pensione è l'unico che ha fatto registrare una diminuzione: le riserve sono calate di 3,4 miliardi (-15,51%).

Particolarmente rilevante, inoltre, il dato relativo al settore bancario: nonostante la liquidità delle banche, infatti, sia cresciuta di quasi 52 miliardi (+16%), il totale dei finanziamenti al settore privato continua a diminuire, con i prestiti che registrano un calo di oltre 7 miliardi.

«È uno degli effetti perversi del rigore e dell'austerity», commenta Paolo Longobardi, presidente Unimpresa. «Le famiglie non spendono più e preferiscono lasciare i soldi in banca: anche se i soldi ci sono non circolano, i consumi ristagnano e la ripresa fatica a crescere».

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