Tutte le novità
15 Gennaio 2019 - 13:49
Parlando dell'euro, il presidente della Commissione europea sottolinea che si tratta di un progetto che ha avuto «successo», cui all'inizio credevano in pochi
"Mi rincresce" che nella gestione della crisi finanziaria l'Eurozona abbia "dato troppo spazio al Fondo Monetario Internazionale. Se la California entra in crisi, gli Usa non si rivolgono al Fondo, e noi avremmo dovuto fare lo stesso". Lo sottolinea il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, intervenendo a Strasburgo nella plenaria del Parlamento Europeo, per il ventennale dell'euro.
Invece, continua Juncker, "c'è stata una mancanza di solidarietà" nella gestione "della crisi greca. Abbiamo coperto di contumelie la Grecia: mi rallegro nel vedere che la Grecia e il Portogallo hanno ritrovato un posto, non dico un posto al sole, ma un posto tra le vecchie democrazie europee", osserva.
Poi, parlando dell'euro, il presidente della Commissione europea sottolinea che si tratta di un progetto che ha avuto "successo", cui all'inizio credevano in pochi. "Quando abbiamo lanciato il processo verso la moneta unica, ci prendevano per pazzi - ricorda Juncker - dicevano che l'unione monetaria non avrebbe potuto funzionare". "Ne sentiamo di meno oggi - prosegue Juncker - deputati, giornalisti, professori di diritto ed economisti, soprattutto in Germania, tutti dicevano che sarebbe stata un'avvenutra che avrebbe condotto l'Ue al bordo dell'abisso. Ebbene, siamo ben lontani dall'abisso, perché possiamo constatare che il percorso intrapreso da vent'anni è stato coronato da successo".
Anche se, aggiunge Juncker, "la convergenza economica e sociale tra gli Stati membri lascia tuttora a desiderare". Ci sono "dei punti deboli: è una grande debolezza che il coordinamento delle politiche economiche non sia perfetto. Non sarà mai perfetto, ma dobbiamo fare di più in materia di coordinazione delle politiche economiche, di bilancio e fiscali. E' una debolezza che rimane e non possiamo abbassare la guardia", conclude.Poi, parlando dell'euro, il presidente della Commissione europea sottolinea che si tratta di un progetto che ha avuto "successo", cui all'inizio credevano in pochi. "Quando abbiamo lanciato il processo verso la moneta unica, ci prendevano per pazzi - ricorda Juncker - dicevano che l'unione monetaria non avrebbe potuto funzionare". "Ne sentiamo di meno oggi - prosegue Juncker - deputati, giornalisti, professori di diritto ed economisti, soprattutto in Germania, tutti dicevano che sarebbe stata un'avvenutra che avrebbe condotto l'Ue al bordo dell'abisso. Ebbene, siamo ben lontani dall'abisso, perché possiamo constatare che il percorso intrapreso da vent'anni è stato coronato da successo".
Anche se, aggiunge Juncker, "la convergenza economica e sociale tra gli Stati membri lascia tuttora a desiderare". Ci sono "dei punti deboli: è una grande debolezza che il coordinamento delle politiche economiche non sia perfetto. Non sarà mai perfetto, ma dobbiamo fare di più in materia di coordinazione delle politiche economiche, di bilancio e fiscali. E' una debolezza che rimane e non possiamo abbassare la guardia", conclude.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo