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03 Ottobre 2015 - 17:24
Tra le vittime 9 operatori dell'organizzazione e 7 pazienti. Kabul: lì dentro c'erano dei terroristi. L'Onu: è un possibile crimine di guerra
KABUL. Colpita una clinica di Medici senza frontiere durante i bombardamenti a Kunduz nel nord dell'Afghanistan. Sedici i morti, tra cui 9 operatori dell'associazione e 7 pazienti, che erano ricoverati in terapia intensiva. Trentasette i feriti, calcola Meinie Nicolai, presidente Msf Belgio, di cui «19 colleghi e 18 pazienti!». Secondo quanto denunciato dalla Nicolai, il bombardamento è durato oltre 30 minuti, «con una serie di attacchi ripetuti, che hanno distrutto le parti principali dell'ospedale», specializzato nella cura dei traumi e di terapia intensiva». La presidente di Msf Belgio, in un riferimento alle notizie secondo cui nella struttura erano nascosti Talebani, ha poi tenuto a precisare che l'organizzazione «ha fatto entrare solo pazienti, gente che li assisteva e staff».
Nel condannare «nel modo più assoluto il terribile bombardamento», Msf chiarisce che «tutte le parti in conflitto, comprese Kabul e Washington, erano perfettamente informate della posizione esatta delle strutture Msf - ospedale, foresteria, uffici e unità di stabilizzazione medica a Chardara (a nord-ovest di Kunduz). Come in tutti i contesti di guerra, Msf ha comunicato le coordinate Gps a tutte le parti del conflitto in diverse occasioni negli ultimi mesi, la più recente il 29 settembre».
Il bombardamento sull'ospedale di Medici senza frontiere «è continuato per più di 30 minuti da quando gli ufficiali militari americani e afghani, a Kabul e Washington, ne sono stati informati» riferisce ancora l'organizzazione. «Msf - si legge ancora - chiede urgentemente chiarezza per capire esattamente cosa sia successo e come sia potuto accadere un evento di questa gravità».
Secondo il governo afghano, all'interno dell'ospedale c'erano 10 o 15 terroristi. «I terroristi sono stati tutti uccisi - ha detto Sediq Sediqi, portavoce del ministero degli Interni di Kabul, in una conferenza stampa - ma anche alcuni medici hanno perso la vita».
I Talebani afghani hanno però negato che all'interno dell'ospedale si nascondessero loro militanti. In un comunicato rilanciato dalla Bbc, i Talebani hanno descritto il raid come un attacco «deliberato» eseguito dalle «forze armate barbare dell'America».
Anche il portavoce dei Talebani, Zabiullah Mujahid, parlando con la tv satellitare al-Jazeera, ha affermato che nell'ospedale non erano presenti militanti del gruppo. «I nostri mujaheddin - ha affermato - non si facevano curare al centro di Msf, a causa di condizioni militari avverse».
«Questi attacchi delle forze Usa - ha proseguito il portavoce - vanno avanti da anni. Quest'ultimo attacco ha ancora una volta rivelato il volto spietato degli invasori dell'Afghanistan". "Condanniamo - ha concluso Mujahid - il bombardamento dell'ospedale. Si è trattato di un attacco eseguito contro gente innocente».
«Siamo profondamente scioccati dall'attacco, che ha ucciso nostri colleghi e pazienti, e compromette gravemente la situazione sanitaria a Kunduz» ha detto Bart Janssens, direttore delle operazioni di Msf. Da quando lunedì sono scoppiati i combattimenti, Msf ha curato 394 feriti. Al momento del bombardamento di stamattina nell'ospedale c'erano 105 pazienti, le persone che li accudiscono e oltre 80 operatori nazionali e internazionali di Msf. La struttura è l'unica nel suo genere in tutto l'Afghanistan nord-orientale e fornisce trattamenti per salvare arti e vite. I medici di Msf trattano tutte le persone secondo i loro bisogni medici e non fanno distinzioni in base a etnia, credo religioso o affiliazione politica. L'organizzazione ha iniziato a lavorare in Afghanistan nel 1980. A Kunduz, come nel resto del Paese, operatori nazionali e internazionali lavorano insieme per garantire la migliore qualità dei trattamenti.
Emergency condanna attacco: inaccettabile bombardare ospedale. Bombardare un ospedale «dove si curano i feriti è un atto di violenza inaccettabile. Un ospedale è un luogo di cura che come tale va tutelato e ciò è possibile solo se gli ospedali vengono rispettati da tutte le parti in conflitto, come previsto dalle convenzioni di Ginevra». Con queste parole, rilanciate su Twitter e Facebook, Emergency ha espresso «tutta la solidarietà a Medici Senza Frontiere», condannando «fermamente l'attacco da parte delle forze Nato all'ospedale a Kunduz, in #Afghanistan».
L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Raad al-Hussein dichiara che il bombardamento potrebbe essere trattato come «un crimine di guerra». Quanto successo la notte scorsa, dichiara, è un atto «assolutamente tragico, ingiustificabile e possibilmente anche criminale».
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