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04 Settembre 2019 - 13:47
La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, ha ritirato formalmente il la proposta di legge sull'estradizione in Cina, tra le principale cause delle proteste che stanno scuotendo l'ex colonia britannica. A giugno la Lam aveva annunciato la sospensione della legge, ma il provvedimento non era stato sufficiente per fermare le manifestazioni.
E anche questa volta la protesta non si fermerà. A chiarirlo sono stati gli organizzatori delle manifestazioni. Per Bonnie Leung, del Fronte dei diritti umani e civili, la semplice rinuncia alla legge non sarà sufficiente perché nel corso dei mesi le richieste degli studenti sono andate aumentando.
«È lo slogan che è risuonato nelle strade, come il 18 agosto quando 1,7 milioni di persone hanno scandito. “Cinque richieste non meno"», ha dichiarato, ricordando che la folla vuole le dimissioni del capo dell'esecutivo Carrie Lam, la creazione di una commissione indipendente che indaghi sulle violenze politiche, la cancellazione dell'accusa di sommossa per i manifestanti arrestati, riforme politiche ed elezioni democratiche.
«Senza un'indagine indipendente, la nostra società semplicemente non potrà andare avanti perché ciò che vediamo ora è la polizia che pesta indiscriminatamente le persone ogni giorno. Fanno uso eccessivo della forza, si servono di armi letali contro i manifestanti tutti i giorni».
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