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06 Novembre 2015 - 11:09
Nuove conferme dai Servizi alla tesi dell'attentato
LONDRA. Gli inquirenti britannici ritengono che a provocare il disastro aereo sul Sinai sia stata una bomba piazzata nella stiva dell'aereo russo prima del decollo. È quanto ha appreso la Bbc, che riferisce delle nuove informazioni ottenute mercoledì dal Joint Terrorism Analysis Centre del governo britannico. La tesi che stanno seguendo i Servizi britannici è che qualcuno con accesso alla sezione della stiva dell'aereo in cui vengono imbarcati i bagagli abbia inserito il dispositivo esplosivo poco prima del decollo.
OBAMA - "Credo che vi sia la possibilità che vi fosse una bomba a bordo e noi la stiamo prendendo molto seriamente" ha detto Barack Obama in un'intervista radiofonica, rendendo così ufficiale la posizione riportata da fonti dell'intelligence americana riguardo al fatto che sia sempre più accreditata la pista dell'attentato.
"Non credo che noi sappiamo ancora" cosa abbia causato il disastro, ha poi aggiunto cautamente il presidente americano. "Quando abbiamo un disastro aereo, in primo luogo dobbiamo affrontare la tragedia e poi fare in modo che vi sia un'inchiesta sul campo - ha detto ancora Obama - noi spenderemo molto tempo per fare in modo che i nostri inquirenti e la nostra intelligence possano capire esattamente quello che è successo prima di fare qualsiasi dichiarazione finale. Ma è certamente possibile - ha ribadito in conclusione - che vi fosse una bomba a bordo".
La stessa cautela del presidente è stata mostrata dal segretario alla Difesa americano Ashton Carter che, in un'intervista all'Abc, ha detto che la teoria della bomba è "coerente con quello che sappiamo", ma ha sottolineato che anche altre possibili spiegazioni del disastro potrebbero esserlo. Per il resto il capo del Pentagono ha voluto mantenere il massimo del riserbo: "Non abbiamo informazioni da condividere con voi al riguardo".
Fonti dell'intelligence americana hanno rivelato nei giorni scorsi che si ritiene possibile che l'ordigno esplosivo, forse una valigia bomba, sia stato piazzato sull'aereo, con l'aiuto di qualcuno all'interno dell'aeroporto della località turistica egiziana, dallo Stato Islamico o suoi affiliati.
SHARM, RIPARTONO I TURISTI GB MA SENZA BAGAGLI - Oggi, intanto, le migliaia di turisti britannici bloccati a Sharm el-Sheikh da quando mercoledì scorso Londra ha sospeso i voli dalla località turistica egiziana potranno cominciare a rientrare a casa, ma partiranno senza bagagli. Il governo britannico ha infatti dato luce verde alla ripresa dei collegamenti aerei verso la Gran Bretagna, ma con massime misure di sicurezza, che prevedono appunto che per il momento non vengano imbarcati bagagli sui 25 voli che si prevede decollino nelle prossime ore per riportare oltre 4mila turisti in patria.
Rimangono invece sospesi i voli dalla Gran Bretagna verso Sharm e il Foreign Office "continua a consigliare di evitare tutti i voli, se non quelli essenziali, da o verso l'aeroporto" della località turistica sul Mar Rosso.
Il "pacchetto di misure di sicurezza aggiuntive" decise da Downing Street insieme alle autorità egiziane per permettere ai turisti britannici di partire da Sharm el-Sheikh prevedono, oltre alle stive vuote, controlli più accurati sui passeggeri e i loro bagagli a mano. Le compagnie aeree hanno comunicato ai passeggeri che i loro bagagli saranno fatti rientrare in patria da un'agenzia del governo e restituiti entro una settimana, si legge sul sito del 'Guardian'.
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