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17 Febbraio 2020 - 14:57
Tra gli americani che sono sbarcati dalla Diamond Princess e sono risultati positivi al test del coronavirus "sembrerebbe che c'è un nostro connazionale". Lo ha detto il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, intervenendo oggi ad Agorà, aggiungendo che il nostro connazionale "è però partito con il volo americano perché residente in America e sposato con una donna americana".
Verrecchia ha comunque sottolineato che "aspettiamo ancora delle conferme" riguardo al possibile contagio del nostro connazionale che "è in volo per l'America", che sarebbe "il primo caso di un italiano" contagiato a bordo della nave da crociera ferma in Giappone. Il capo dell'Unità di Crisi ha poi ribadito che "dei connazionali di cui ci dobbiamo occupare noi" per il rientro in Italia "non risulta nessun contagiato".
La quarantena "dovrebbe terminare il 19 e dal 19 al 21 saranno i giorni in cui potranno essere sbarcati i passeggeri", ha ricordato il capo dell'Unità di Cris, aggiungendo che una parte dell'equipaggio italiano potrebbe non rientrare con il volo che l'Italia sta organizzando. "Stiamo organizzando questo volo che potrebbe anche essere esteso ad altri europei - ha detto ancora Verrecchia intervenendo alla trasmissione Agorà - Naturalmente non rientreranno tutti i nostri connazionali perché una parte dell'equipaggio a quanto ci fanno sapere è funzionale alla nave e potrebbero scegliere di rimanere a bordo, almeno una piccola parte. I passeggeri ed una buona parte dell'equipaggio- ha aggiunto - dovrebbe rientrare con noi".
Secondo quanto ha comunicato il capo per la gestione dell’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli al termine di una riunione del Comitato operativo, dei 35 italiani a bordo della Diamond Princess, "25 sono membri dell’equipaggio tra cui il comandante. Credo, quindi, che alcuni di loro non abbandoneranno la nave ma rimarranno lì per governarla. Porteremo indietro coloro i quali vogliono ritornare nel nostro Paese. Dovrebbero essere una quindicina. E se dovessimo avere la disponibilità dei posti anche cittadini europei che vogliono rientrare". "L’obiettivo - ha aggiunto - è portarli via quanto prima: stiamo lavorando per una soluzione tempestiva. Stiamo definendo con le diverse strutture operative i dettagli del viaggio, dal volo al centro dove saranno ospitati, garantendo allo stesso tempo anche l’attività di prevenzione e monitoraggio".
USA - Secondo quanto ha reso noto un comunicato congiunto del Dipartimento di Stato e del Dipartimento della Salute Usa, sono 14 i cittadini statunitensi, dei 328 sbarcati dalla nave da crociera, risultati positivi ai test per il nuovo coronavirus. Secondo la nota, "dopo che i passeggeri hanno lasciato la nave", le autorità americane "sono state informate che 14 passeggeri - che due, tre giorni prima erano stati sottoposti ai test - sono risultati positivi al Covid-19". Sono stati tutti "trasferiti rapidamente e in sicurezza in un'area di contenimento a bordo dell'aereo nel rispetto dei protocolli" e sono stati tutti "monitorati con attenzione" durante l'intera durata del volo. La nota precisa che i 14, "separati dagli altri passeggeri", continuano a non mostrare sintomi del contagio.
I voli charter sono atterrati in California ed in Texas. Il primo aereo è atterrato nella Travis Air Force Base, base militare vicino a Fairfield, in California, ed il secondo nella Joint Base San Antonio-Lackland a San Antonio, in Texas. Il dipartimento di Stato, dopo consultazioni con le autorità sanitarie Usa, hanno deciso di far rientrare negli Usa anche gli americani contagiati tenendoli separati dagli altri passeggeri ch
Intanto a bordo della Diamond Princess, bloccata in quarantena a Yokohamna, si registrano intanto altri 99 casi. Il numero totale delle persone contagiate è ora 454.
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