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21 Marzo 2016 - 17:52
Il presidente Usa: «Il cambiamento sta per succedere qui, e credo che Raul Castro questo lo sappia»
L'AVANA. Barack Obama e Raul Castro uno al fianco dell'altro mentre, nel Palacio de la Revolucion dell'Avana, riecheggiano le note dell'inno americano. E' iniziata così la cerimonia con cui il presidente cubano ha ufficialmente accolto il presidente americano. Dopo che la banda dell'esercito cubano ha suonato gli inni di entrambi i Paesi, i due presidenti hanno passato in rassegna il picchetto d'onore.
Obama ha poi presentato a Castro alcuni dei membri della delegazione statunitense, e dopo aver stretto la mano ad esponenti del governo cubano, si è anche fermato a salutare il comandante del picchetto d'onore, scambiando con lui qualche battuta.
I due leader poi si sono stretti la mano, di fronte a giornalisti e telecamere, prima di iniziare il colloquio. Non è la prima volta per lo storico scatto, visto che questo è il terzo colloquio tra Obama e Raul Castro dopo la svolta del dicembre 2014. Il primo è stato lo scorso aprile a Panama, a margine del Vertice delle Americhe, e il secondo lo scorso settembre a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu.
CAMBIAMENTO - "Il cambiamento sta per succedere qui, e credo che Raul Castro questo lo sappia", ha detto Obama nell'intervista rilasciata a David Muir dell'Abc news subito dopo il suo arrivo, intervista in cui ha anticipato il messaggio che avrebbe rivolto al presidente cubano durante il loro incontro. "Piuttosto che essere investiti dal cambiamento, è meglio che sappiate anticiparlo, con il governo in grado di riconoscere in quale direzione va il futuro e di iniziare a preparare il terreno", ha affermato il presidente.
Ed a chi gli chiedeva se intende usare dei toni forti nei confronti del regime nei colloqui di oggi e nel discorso che sarà trasmesso dalla televisione cubana, Obama ha risposto: "Credo che manterrà un tono coerente a quello che ho avuto durante tutto questo processo, che è di rispetto del diritto all'autodeterminazione del popolo cubano. Alla fine - ha aggiunto - non spetta agli Stati Uniti determinare la forma di governo e di economia di Cuba". "Affermerò che vi sono valori in cui crediamo, e consideriamo universali, in base ai quali tutti i popoli aspirano alla libertà di espressione e di assemblea, alla possibilità di praticare la propria religione senza coercizioni da parte del governo e che i risultati dei modelli economici possono essere visti in tutto il mondo", ha detto ancora.
Il numero 1 della Casa Bianca ha avuto parole di apprezzamento per alcuni aspetti della struttura cubana, in particolare "il solido sistema sanitario" e livelli di scolarizzazione "straordinariamente alti", sottolineando che "l'utilizzazione a pieno di queste capacità dei cubani farà emergere il grande potenziale di questo Paese".
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