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01 Aprile 2016 - 15:05
Prime ammissioni nel dossier egiziano
IL CAIRO. Il ministero dell'Interno egiziano ha preparato un "dossier completo sulle circostanze dell'omicidio" del ricercatore italiano Giulio Regeni, trovato morto il 3 febbraio sull'autostrada Il Cairo-Alessandria, che sarà "consegnato al procuratore italiano Giuseppe Pignatone il 5 aprile". E' quanto hanno rivelato fonti della sicurezza egiziana al quotidiano locale 'Akhbar el-Yom', precisando che "una delegazione egiziana di sicurezza ha deciso di recarsi in Italia per presentare gli ultimi risultati dell'inchiesta egiziana sul caso".
Stando alle fonti, "il dossier 'Regeni' include numerosi documenti e importanti informazioni documentate da fotografie ottenute dagli apparati di sicurezza egiziani", così come "informazioni complete su Giulio da quando è arrivato al Cairo fino al momento della sua scomparsa e del ritrovamento del suo cadavere, sui suoi numerosi rapporti e sui suoi incontri con gli operai e i responsabili di alcuni sindacati, sui quali stava compiendo ricerche".
Registrate nel dossier anche le "testimonianze dettagliate dei suoi amici sui suoi movimenti negli ultimi giorni al Cairo e quelle dei suoi vicini di appartamento nel quartiere Doqqi a Giza", così come "tutti i dettagli della morte degli elementi della banda presso la quale sono stati ritrovati gli effetti personali di Regeni, importanti informazioni su questa banda e sui suoi crimini, come la rapina ai danni dell'italiano 'Davide' alcuni mesi fa al Cairo".
Gli egiziani mostreranno "gli effetti personali trovati a casa della sorella del principale imputato della banda a Qalyubiya, ovvero una borsa rossa con uno stemma della bandiera italiana". Al suo interno si trovava "un portamonete di pelle marrone, il passaporto di Giulio Regeni, il tesserino dell'Università americana e quello dell'Università di Cambridge, un visto e due cellulari".
Le fonti hanno precisato che il ministero dell'Interno ha inserito nel dossier anche le sue "ipotesi sull'accaduto, i suoi risvolti e il modo in cui sta gestendo il caso". "Il ministero - hanno sottolineato ancora le fonti - ha promesso di prodigare nuovi sforzi in coordinamento con il team italiano per individuare gli assassini coinvolti nell'omicidio di Regeni e presentarli alla giustizia al più presto".
Dal canto suo, una fonte della magistratura ha dichiarato che alla luce della vasta area geografica in cui sono stati rinvenuti indizi sull'omicidio di Regeni, il procuratore generale ha deciso di formare un team d'inchiesta composto da membri dell'ufficio tecnico per mettere insieme tutti i filoni dell'indagine.
Nell'imminenza dell'incontro che il 5 aprile prossimo vedrà riuniti nella sede della Criminalpol di via Anagnina investigatori italiani ed egiziani, si è svolto oggi al Palazzo di Giustizia un incontro tra il pm Sergio Colaiocco e i sei investigatori di Sco e Ros che per oltre un mese hanno svolto indagini in Egitto.
Durante il vertice, secondo quanto si è appreso, si è discusso di quanto sarà oggetto della riunione di martedì prossimo. Dalla discussione odierna sarebbe emersa l'esigenza di acquisire tra gli atti richiesti agli egiziani i tabulati telefonici e il traffico di celle telefoniche relative a una decina di persone tra amici e conoscenti di Regeni per ricostruire gli spostamenti del ricercatore italiano nei giorni precedenti alla sua scomparsa.
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