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16 Novembre 2020 - 12:28
La campagna di Donald Trump (nella foto) ha in parte rinunciato alle azioni legali che aveva intentato per contestare presunte irregolarità di voto in Pennsylvania. Lo scrive il Washington Post, spiegando ad esempio che è stata ritirata l'accusa alla Pennsylvania di aver violato i diritti costituzionali per aver proceduto allo spoglio di oltre 600mila schede arrivate per corrispondenza nelle città di Filadelfia e Pittsburgh senza la presenza di osservatori repubblicani. Confermato, invece, il ricorso nei confronti di alcune contee democratiche della Pennsylvania che secondo l'avvocato di Trump, Rudy Giuliani, avrebbero ''chiuso un occhio'' su alcune irregolarità nelle procedure del voto per posta.
L'avvocato del Partito Democratico Cliff Levine ritiene comunque ''ininfluente'', per il risultato finale delle elezioni americane, l'esito dell'azione legale ancora in corso in Pennsylvania in quanto si tratta di una ''manciata di schede''. La campagna di Trump ha avviato azioni legali anche in altri stati, tra cui la Georgia, l'Arizona, il Nevada e il Michigan.
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