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05 Febbraio 2022 - 22:27
Il miracolo non si è verificato. Il piccolo Ryan di 5 anni, caduto dentro un pozzo profondo una trentina di metri, è morto.
I soccorritori hanno fatto di tutto per raggiungerlo in tempo, scavando anche a mani nude, e sono riusciti a recuperarlo ed estrarlo.
Ma per lui non c'è stato nulla fare: "Il bambino è morto a causa delle ferite riportate durante la caduta", si legge nel comunicato della Casa Reale citato dai media arabi
Il piccolo Ryan è morto
Ryan, il bambino marocchino di 5 anni caduto martedì scorso in un pozzo profondo 32 metri, è morto.
Il piccolo è stato estratto dopo oltre 100 dai soccorritori che lo avevano raggiunto scavando un tunnel parallelo, ma – come annuncia un comunicato del gabinetto della Casa Reale del Marocco, citato dai media arabi – per lui non c’è stato nulla da fare.
Fino a sabato mattina, come mostravano le immagini di una sonda inviata all’interno del foro, il bambino era vivo.
I soccorritori hanno fatto di tutto per raggiungerlo in tempo, scavando anche a mani nude, e sono riusciti a recuperarlo ed estrarlo. “Il bambino è morto a causa delle ferite riportate durante la caduta”, si legge nel comunicato della Casa Reale citato dai media arabi.
La corsa contro il tempo è risultata vana
Il re del Marocco Mohammed VI ha rivolto un messaggio di condoglianze alla famiglia del piccolo e, come riferisce il quotidiano locale Le Matin, ha avuto un colloquio telefonico con il padre di Ryan, Khalid Ourram, e con la madre Soumaya Kharchich.
Il corpo di Ryan è stato estratto attorno alle 21.30 italiane e l’ambulanza che lo trasportava era partita a sirene accese dal luogo dell’incidente, il borgo di Tamrout, vicino a Chefchauen, nel nord del Marocco,
facendo sperare che il bambino fosse sopravvissuto alla caduta e a cinque giorni in fondo al pozzo. Già nel pomeriggio le informazioni giunte dai media marocchini avevano fatto pensare a un’uscita imminente del piccolo dal tunnel,
ma con il passare delle ore – come riportava Arab News – il salvataggio era entrato in una “fase critica”.
Sabato era stata una giornata concitata, fatta di notizie contrastanti: alle 13.30 il tunnel parallelo era stato completato e i soccorritori sono riusciti a raggiungere il bambino.
Sempre i media marocchini, avevano riportato che un’équipe medica specializzata in rianimazione era entrata nel tunnel come parte della squadra di soccorso del piccolo.
Si è compreso che una svolta era ormai vicino quando attorno alle 21 all’ingresso della cavità sono stati creati dei cordoni di sicurezza attorno ai mezzi di soccorso per accogliere immediatamente il bambino.
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