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07 Aprile 2022 - 19:13
Le madri di Bucha hanno provato a salvare i loro bambini, le loro bambine. Sono andate ''nella scuola dove si nascondevano i bambini e le ragazzine'' e ''si sono offerte ai soldati russi, ai ceceni, al posto delle ragazzine. Per salvarle''. Ma ''purtroppo non è servito, purtroppo sono state stuprate le madri e i loro bambini, le loro bambine''. Lo denuncia ad Adnkronos Taras Lazer, professore di lingua e letteratura italiana presso la facoltà di filologia della Borys Grinchenko Kyiv University, andato a Bucha dopo il ritiro delle truppe russe. ''Ho pianto insieme alla gente di Bucha, non riuscivo a capire come fosse possibile tutto questo'', racconta, parlando di ''case distrutte completamente o colpite parzialmente''. Tra queste case anche ''la casa di mia sorella, ho rivisto la sua finestra'', ma ''non ci hanno fatto entrare, i russi hanno minato le strade e le case''. La sorella dell'accademico e sceneggiatore ''è rimasta nascosta nei rifugi a Bucha, ma ora è in Europa''.
E ''le persone che ho incontrato, tra le 30 e le 40, erano tutti anziani, donne e uomini, che hanno deciso di rimanere. Dopo essere uscite dai rifugi hanno baciato i soldati ucraini, hanno baciato il pane''. A loro, in queste settimane, era rimasto ben poco da magiare. ''Dalle loro case i russi e ceceni hanno rubato di tutto. Dalla televisione alla vodka'', racconta.
Lazer, a Bucha, ha rivissuto i suoi luoghi, ''le mie strade preferite''. Il parco dove portava la figlia Anna, ora al sicuro a Berlino insieme alla moglie. ''I boschi, dove mi piaceva andare con la mia famiglia'' prima che la guerra stravolgesse il volto della zona alle porte di Kiev. ''Bucha è una zona molto tranquilla con tante famiglie giovani e progressiste, dove ci sono tante scuole e asili nido, case nuove in cui è spettacolare vivere'', dice usando il presente e ricordando la sua casa, vicino al parco. ''Mi hanno raccontato che i russi e i ceceni sono rimasti sorpresi a vedere quelle case tutte nuove, i supermercati, hanno rubato di tutto'', spiega.
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