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13 Aprile 2022 - 13:58
Emmanuel Macron vuole essere "prudente" con i termini mentre prosegue la guerra in Ucraina, rifiuta una "escalation delle parole", denunciando "crimini di guerra", dopo che ieri sera per la prima volta Joe Biden ha usato la parola "genocidio" per descrivere le atrocità nel Paese a seguito dell'invasione russa.
"E' accertato che sono stati commessi crimini di guerra da parte dell'esercito russo - ha detto Macron - ora bisogna trovare i responsabili e andare davanti alla giustizia". "Genocidio ha un significato - ha proseguito su France 2, mentre la Francia si prepara al ballottaggio delle elezioni presidenziali -. Il popolo ucraino, il popolo russo sono popoli fratelli. E' una follia quello che sta accadendo". Ma, ha proseguito parlando di una "situazione inaccettabile", allo "stesso tempo guardo i fatti e voglio cercare il più possibile di continuare" a lavorare per "fermare questa guerra" e "quindi non sono sicuro che l'escalation delle parole serva alla causa" della pace.
CINA: "NON ALIMENTARE FIAMME" - La comunità internazionale "dovrebbe cercare di calmare la situazione" in Ucraina, "non alimentare le fiamme", e "dovrebbe spingere per una soluzione diplomazia, non esacerbare le tensioni", la posizione espressa dal ministero degli Esteri cinese, secondo quanto riporta il Global Times, dopo le parole di Biden sull'invasione russa, che Pechino non ha mai condannato.
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