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26 Aprile 2022 - 16:31
Nell'area della centrale di Chernobyl la situazione è "molto pericolosa". Il capo dell'agenzia atomica internazionale (Aiea), Rafael Grossi, ha condannato ancora l'occupazione russa della centrale, descrivendo la situazione come "assolutamente anomala e molto, molto pericolosa". Grossi ha parlato ai giornalisti dopo il suo arrivo sul sito dell'ex centrale nucleare, teatro esattamente 36 anni fa del terribile disastro nucleare, che è stata occupato per diverse settimane dalle forze russe.
Il capo dell'Aiea guida una missione di esperti che ha l'obiettivo di "consegnare equipaggiamento, condurre valutazioni radiologiche e ristabilire i sistemi di monitoraggio delle salvaguardie", fanno sapere dall'agenzia.
LA CONDANNA EUROPEA - "Nell'anniversario dell'incidente di Chernobyl del 1986, ribadiamo la nostra massima preoccupazione per i rischi per la sicurezza nucleare provocati dalle recenti azioni della Russia nell'area dell'impianto" hanno affermato l'Alto rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell e la commissaria per l'Energia, Kadri Simon, in una dichiarazione congiunta in cui si torna a condannare la Russia per aver attaccato ed occupato illegalmente installazioni nucleari ucraine all'inizio dell'invasione lo scorso febbraio.
"L'occupazione illegale e l'interruzione delle normali operazioni, come il blocco della rotazione del persone, ha minato la sicurezza delle operazioni negli impianti nucleari in Ucraina, aumentando in modo significativo il rischio di incidenti" e "mettendo a rischio la sicurezza nucleare nel nostro continente", prosegue la dichiarazione in cui si torna a "chiedere a Mosca di restituire alle autorità ucraine il controllo dell'area di Zaporizhzhia", dove si trova la centrale nucleare più grande di Europa, e di "astenersi da altre azioni contro istallazioni nucleari".
"Noi riaffermiamo il nostro impegno per i massimi standard di sicurezza nucleare e salvaguardia e sosteniamo gli sforzi dell'Aiea per fornire assistenza, su richiesta del governo ucraino - concludono - chiediamo alla comunità internazionale di avviare una riflessione immediata su come migliorare gli strumenti esistenti per proteggere i siti nucleari in contesti di guerra".
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