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03 Maggio 2022 - 08:10
Le parole del ministro degli Esteri Sergei Lavrov, secondo cui Hitler avrebbe avuto "sangue ebreo nelle vene", dimostrano che "la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale". Così, nel consueto videomessaggio diffuso nella notte, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato le dichiarazioni rilasciate due giorni fa a Rete 4 dal capo della diplomazia di Mosca, paragonandolo di fatto al leader nazista.
"Il ministro degli Esteri russo ha detto apertamente e senza esitazioni che i più grandi antisemiti stavano proprio tra gli ebrei. E che Hitler aveva sangue ebreo. Come si può dire una cosa del genere alla vigilia dell'anniversario della vittoria sul nazismo", si è chiesto Zelensky. Che ha continuato: "Queste parole significano che il più alto diplomatico russo sta dando la colpa al popolo ebraico dei crimini nazisti. Non ci sono parole".
Dopo aver sottolineato come da parte di Mosca "non ci siano state obiezioni o scuse", ma solo "silenzio" davanti alle parole di Lavrov, il presidente ucraino ha concluso: "Dopo la morte di persone sopravvissute all'occupazione nazista ed ai campi di concentramento nazisti a causa dei bombardamenti russi (in Ucraina, ndr), questo impulso antisemita del ministro significa che la Russia ha dimenticato tutte le lezioni della Seconda guerra mondiale".
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