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09 Maggio 2022 - 07:36
La propaganda del presidente contro i «nazisti», appello ai separatisti del Donbass
ROMA. «I nostri militari, proprio come i loro antenati, stanno combattendo insieme per liberare la loro terra natale dalla feccia nazista. E come nel 1945, vinceremo». Con questo messaggio, inviato ai leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, Vladimir Putin si prepara a celebrare con il popolo russo il Giorno della vittoria contro il nazismo, oggi sulla Piazza Rossa. E cresce l’attesa sul messaggio che lo zar vorrà dare al mondo, durante la parata dei gioielli del suo arsenale militare per le strade di Mosca. Nel centro della capitale tutto è pronto per commemorare i 77 anni dalla sconfitta della Germania di Hitler per mano dell’Armata Rossa. Uno spettacolo in scena dalle 9 del mattino sulla televisione di Stato, uno degli appuntamenti più seguiti dell’anno dai russi, quest’anno ovviamente ancora di più. In parata sfileranno migliaia soldati e circa 130 mezzi, anche i più moderni, come un caccia di quinta generazione, bombardieri a lungo raggio ed il più grande elicottero da trasporto al mondo, l’Mi-2. Per la prima volta otto jet sorvoleranno la Piazza Rossa schierati a “Z”, in onore dei militari impegnati in Ucraina.
E dopo 12 anni riapparirà l’enorme Il-80, noto come il “Cremlino Volante”, destinato ad ospitare il comando russo in caso di guerra nucleare. Accanto a questa coreografia di potenza il pezzo forte, naturalmente, sarà il discorso alla nazione - e all’Occidente - del comandante in capo. Alla vigilia della cerimonia, Putin ha espresso gli stessi concetti con cui ha giustificato l’avvio della cosiddetta «operazione militare speciale» in Ucraina, il 24 febbraio: ossia «liberare» il Paese «dalla morsa del fascismo», che costituisce una «minaccia per la Russia e la minoranza di lingua russa nell’est». Nel peggiore dei casi, Putin potrebbe persino tornare ad evocare lo spettro della guerra nucleare, come sfida alla Nato. C’è invece chi ritiene che il leader del Cremlino dovrà fare i conti con le importanti perdite subite finora in Ucraina, almeno 20mila soldati uccisi (5 mila in più rispetto alle perdite in Afghanistan in 10 anni), e con il dramma delle loro famiglie. Così potrebbe limitarsi a celebrare una piccola vittoria, rivendicando i territori strappati a Kiev. A partire da Mariupol, culla del battaglione Azov, che per Putin è sinonimo di nazisti.
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