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16 Giugno 2022 - 09:20
Una dimostrazione di unità per portare il sostegno europeo al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky. Mario Draghi, insieme al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, sono arrivati a Kiev per una visita attesa da tempo, ma non annunciata dai governi dei tre Paesi per questioni di sicurezza. I tre leader porteranno un messaggio unitario nel condannare l'invasione dell'Ucraina, nel sanzionare la Russia e nell'aiutare Kiev.
Dopo circa 10 ore di viaggio su un treno notturno partito da Medyka (Polonia), e non come previsto da Przemysl a causa di un problema elettrico, per quello che senza dubbio è il viaggio più complesso dell'ex numero uno della Bce da quando è a Palazzo Chigi, i tre hanno l'occasione di incontrare faccia a faccia Zelensky, dopo diversi colloqui telefonici nei mesi scorsi. I leader durante la missione affronteranno le varie dimensioni del conflitto. A quanto si apprende si farà il punto sugli ultimi sviluppi della situazione del Donbass, ma anche un’analisi sulle forze in campo e sull’esercito ucraino in particolare.
Sul tavolo due dossier sembrano avere la precedenza su tutti gli altri. A partire dal possibile futuro ingresso di Kiev nell'Ue, un tasto sul quale Zelensky batte da tempo. Lo ha ripetuto anche nelle ultime settimane, respingendo l'opzione della comunità politica europea proposta da Macron per i Paesi che non sono membri dell'Unione Europea. Lo stesso leader francese alla vigilia ha deviato dalla linea ‘ortodossa’ sostenendo che “a un certo punto l’Ucraina dovrà negoziare con la Russia”.
Questo è "indubbiamente un momento decisivo, non solo per l'Ucraina, ma per tutta l'Unione Europea: un momento in cui si decide quale sarà, e se ci sarà, il futuro dell'Europa unita. La Russia vuole spaccarla, indebolirla e siamo certi che l'Ucraina sia solo il primo passo di questa aggressione. Per questo la risposta positiva dell'Unione Europea alla richiesta ucraina di candidarsi come membro può diventare una risposta affermativa all'esistenza di un futuro per il progetto comunitario", ha detto Zelensky a Ursula Von der Leyen sabato in occasione della seconda visita a Kiev della presidente della Commissione europea dall'inizio della guerra. "L'Ucraina merita che le sia garantito lo status di Paese candidato all'Ue questo giugno sulla base di una valutazione individuale e basata sul merito", gli ha fatto eco il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, in vista del prossimo Consiglio europeo del 23-24 giugno.
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